Medio Oriente. La corsa per non abbandonare Gaza. Emergency entra, da Caritas i vaccini
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Reuters Una polveriera. Per farla esplodere basterebbe un cerino. Un’epidemia, ad esempio. E il primo caso di poliomielite nell’area umanitaria della Striscia di Gaza, registrato pochi giorni fa, preoccupa. Tanto che l’Unione Europa ha invocato tre giorni di tregua per consentire la vaccinazione. Caritas Gerusalemme, i cui operatori non hanno mai lasciato la Striscia (due vi sono morti), si prepara a somministrare i vaccini con le sue 14 squadre mediche coordinate da 7 centri (altri due non sono operativi per ragioni di sicurezza), sia nel nord di Gaza City, nella parrocchia della Sacra Famiglia, sia nel centro-sud a Khan Yunis e Deir al-Balah (Avvenire)
Ne parlano anche altri giornali
Dopo mesi in attesa del permesso umanitario, Emergency è entrata a Gaza per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione martoriata dalla guerra. Abbiamo intervistato il capomissione Stefano Sozza. (il manifesto)
“Se sente dei rumori sono i droni che ci sorvolano e le bombe dell’esercito israeliano… A volte passano anche dei jet!”. Al telefono, collegato da Herbara, è Stefano Sozza, 37 anni, capomissione di Emergency, sbarcato due settimane nella Striscia di Gaza, dove l’associazione mira a stabilire alcune cliniche accessibili alla popolazione ormai allo stremo. (LA NOTIZIA)
La carovana della Ong americana Anera stava trasportando aiuti umanitari a Gaza quando assalitori armati ne avrebbero preso il controllo. (il Giornale)
Attaccato dal fuoco israeliano a Gaza un veicolo di un convoglio umanitario dell'Onu. Una vasta operazione militare è stata avviata in Cisgiordania da Israele. Fonti locali parlano di città attaccate e ospedali circondati PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Ma secondo la ong, le persone uccise nell’attacco erano dipendenti della società di trasporti con cui stava lavorando. Il convoglio umanitario dell’organizzazione non governativa Anera stava trasportando forniture mediche e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, quando è stato colpito da un raid israeliano. (Il Fatto Quotidiano)
Ho visto disperazione, distruzione, case rase al suolo e pochissima gente in giro non appena si entra nella cosiddetta zona umanitaria è l'opposto, c'è una miriade di tende con persone schiacciate” racconta. (TGR Lombardia)