Tajani contro Salvini sul mandato d’arresto per Netanyahu: “La linea la dettiamo io e Meloni”. Poi critica L’Aja: “Non si può equiparare un premier eletto a un capo terrorista”
Governo Meloni sempre più spaccato dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu. Venerdì, a caldo, il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini aveva annunciato che non vede l’ora di invitare il premier israeliano in Italia dove sarà “il benvenuto”. L’altro vicepremier, il ministro degli Esteri e leader di FI Antonio Tajani, aveva preso tempo spiegando: “Valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda”. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Matteo Salvini interviene sulla polemica internazionale che riguarda Netanyahu. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l'incubodei missili e con i bunker sotto le case da decenni. (Corriere della Sera)
Dopo le parole della premier Giorgia Meloni, a ribadirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto prima di intervenire alla convention di Centro Popolare e Noi Moderati, in corso a Napoli. (Adnkronos)
A 24 ore dal mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e dell'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l'umanità, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, indica la linea del Governo italiano, rimettendo ordine dopo una serie di prese di posizione non univoche all'interno dell'esecutivo, tanto che il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, in mattinata aveva manifestato la convinzione che la premier avrebbe trovato "una sintesi", di fronte ad un problema che si pone "a livello internazionale". (Adnkronos)
Di Roberto Brunelli ROMA sì, Londra no, Pechino forse: è quantomai erratica la mappa degli ipotetici spostamenti che si apre a Benjamin Netanyahu e al suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant dopo i mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale per "crimini di guerra e contro l’umanità". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La Commissione europea ha lanciato un avvertimento a Viktor Orbán dopo che il primo ministro ungherese ha annunciato di voler invitare il suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu, ignorando il mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi). (Euronews Italiano)
Cpi su Netanyahu spacca l’asse del governo Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)