I post dei politici “rammaricati” sono vergognosi. Gli operai non muoiono per caso
E allora non scandalizzatevi se muore Luana D’Orazio di 22 anni e lascia un bambino di 5
Poi ho letto sia un macchinario che permette di preparare l'ordito, in modo che possa essere montato su un telaio da tessitura.
"Non si può morire di lavoro a 22 anni", ecco per cominciare io direi neanche a 70.
Lo sanno anche i politici, ma poi alle cene invitano i padroni, perché gli operai non possono permettersi di finanziare le campagne elettorali. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri media
"Di fronte ad un dramma come questo non si può che restare in silenzio – premette la titolare, Luana Coppini –. La nonna rivela poi che Luana "tempo fa mi aveva raccontato di aver sentito la maglia tirare e di essersela subito infilata nei pantaloni. (Quotidiano.net)
Ora e qui voglio esprimere solo il mio dolore assieme ai miei familiari e a tutti coloro che con me lavorano in azienda» Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma. (Corriere Fiorentino)
Si lasciano mangiare dalle macchine senza curarsi degli orfani che lasciano, senza pensare che abbandonano figli a cui nessuno racconterà fiabe E quasi, nessuno se ne è accorto, se non quando era troppo tardi, se non quando tutto era finito, la sua vita irrimediabilmente persa. (Il Riformista)
Voglio solo ribadire il mio dolore, assieme ai miei familiari e a tutti coloro che lavorano in azienda” Luana D’Orazio, le parole della titolare sulla sua morte. Prima di tutto la proprietaria dell’azienda ribadisce come anche i suoi familiari lavorino alle macchine. (Vesuvius.it)
Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma". Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma. (Today)
Ora e qui voglio esprimere solo il mio dolore assieme ai miei familiari e a tutti coloro che con me lavorano in azienda“ “Alle macchine lavoro anch’io, mio figlio e mio marito“: è quindi “la solidarietà anche di una compagna di lavoro”. (Il Fatto Quotidiano)