Mariolina Castellone: "La guerra Conte-Grillo non giova a nessuno. Fermiamoci e ripartiamo dalla nostra storia"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, parlamentare M5s. Vorrei partire da lontano per raccontare questa storia, perché credo possa servire a capire dove siamo oggi e soprattutto dove stiamo andando. Vorrei partire da una ricercatrice che aveva il sogno di portare in Parlamento la voce dei giovani di questo Paese che volevano veder riconosciuto il merito e fare carriera per le loro competenze, senza dover essere costretti a emigrare per aspirare a un lavoro dignitoso. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Non è scontato arrivarci uniti, ma sembra più necessario che mai, anche perché una sconfitta per il centrosinistra significherebbe perdere una delle poche Regioni ancora non in mano alla maggioranza. (ilmessaggero.it)

In un certo senso, è successo a Grillo quello che s'era già visto con Umberto Bossi: l'uno e l'altro sono riusciti a creare un movimento politico di successo, ma alla fine entrambi sono stati messi da parte (il Giornale)

Il come, però, è una strada che appare, al momento, priva di sbocco. Beppe Grillo non molla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Bisognerà rassegnarsi a vedere scomparire la parola “grillino” dal vocabolario della politica italiana? Resterà certo negli almanacchi dell’entomologia, quindi nessuna pena: niente svanisce, tutto si conserva. (la Repubblica)

Al netto dei botta e risposta al vetriolo ("il La cacciata del comico da parte di Conte è l'epilogo di un divorzio che viene da lontano. (Secolo d'Italia)

Rompendo con Grillo, Conte evita la evaporazione del fenomeno grillino in un populismo astratto, metafisico ed indifferenziato (cioè inutile), e di contro lo curva ostinatamente e più efficacemente in senso populista-progressista, ovvero schierato dalla parte debole della società. (Il Fatto Quotidiano)