Ora Tavares si beffa dell'Europa: "Non ho paura dell'auto cinese"

Al Salone dell'auto di Parigi tanti i marchi cinesi presenti, l'ennesima dimostrazione, secondo Carlos Tavares (in foto), ad di Stellantis, che questa avanzata incessante sarà fonte di problemi molto seri per i costruttori europei. E se nei giorni scorsi, a Detroit, oltre alla proposta al cda del gruppo di un rimpasto dei manager, era emersa anche la possibilità di tagli produttivi, ieri è arrivata la conferma. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Tredici marchi (più la divisione veicoli commerciali Stellantis Pro) e i diritti di vendita fuori dalla Cina su Leapmotor. (Auto.it)

"Il sostegno pubblico, come è stato fatto con successo quest'anno in Francia grazie al bonus ecologico e al programma di leasing elettrico, è più necessario che mai. Le vetture elettriche costano troppo e nonostante gli sforzi dei produttori per ridurli i prezzi "in questo momento di transizione, senza incentivi, il prezzo è ancora troppo alto". (Tuttosport)

Nel giorno dell’apertura del salone di Parigi — una delle più importanti kermesse mondiali — luccicano soltanto le carrozzerie dei modelli più esclusivi — Ferrari in testa — quelli per intenderci che non conoscono crisi nemmeno se il pianeta intero fosse convertito in piste ciclabili. (Corriere della Sera)

Tavares, Stellantis nel 2026 valuterà il futuro dei suoi marchi

Lo ha spiegato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso durante un dibattito sulle mozioni presentate da maggioranza e opposizione. E punta a chiudere questa partita entro quest’anno, coinvolgendo “tutte le parti sociali, produttive e sindacali” assieme alle Regioni. (Agenzia askanews)

Resta il fatto che, come ha dichiarato in un'intervista a Les Echos, «non vedo come possiamo resistere a concorrenti che, dal punto di vista tecnologico, sono altrettanto bravi o addirittura più forti di noi (i produttori cinesi, ndr), e che costano il 30% in meno, se non posso tagliare i costi». (Italia Oggi)

Insomma, all'epoca sembrava che le varie case automobilistiche avrebbero avuto tutto il tempo per portare avanti un completo piano industriale. (HDmotori)