Umbria ed Emilia, miracolo: vince la sinistra e diventano le elezioni del secolo

Ci siamo distratti non erano elezioni regionali, ma le più importanti elezioni della storia, dal tenore dei commenti. Putin minaccia con l’atomica, ma Kiev lancia missili Usa. Hezbollah lancia razzi su Unifil in Libano, ma poca indignazione dice il Foglio, anzi Crosetto in un primo momento condanna Israele. E poi Landini imbarazzante lotta anche con il Giubileo. La proposta della Lega sulla flat tax e Italia oggi sulla crescita della spesa assistenziale (Nicola Porro)

Ne parlano anche altre fonti

«I cittadini hanno sempre ragione». Prima di raggiungere i grandi della Terra per l’ultima sessione di lavoro del G20, la premier si confronta con i giornalisti, allontanando l’idea di una qualche tensione con Matteo Salvini per la riconferma candidata umbra Donatella Tesei («È una scelta che rivendico»), difendendo a spada tratta il ministro Giuseppe Valditara e il sottosegretario Andrea Delmastro dalle più recenti polemiche e, infine, confermandosi al fianco di Kiev «finché c’è una guerra» e contro Vladimir Putin, da cui continua a non cogliere «possibilità di dialogo». (ilmessaggero.it)

di giugno: Fratelli d’Italia ha perso 4,3 punti percentuali nei consensi, il Movimento 5 Stelle è calato di 3,6 punti, la Lega e Alleanza Verdi-Sinistra di 1,2, mentre Forza Italia di 0,5. Solo il Partito Democratico è cresciuto, con un aumento di 6,8 punti. (Pagella Politica)

Nessuna sorpresa, nessuno avrebbe mai scommesso su un risultato diverso. Dopo la vittoria del centrodestra in Liguria, l’accozzaglia rossa si è imposta in Emilia-Romagna e Umbria. (Nicola Porro)

Il voto regionale ridisegna il bipolarismo

Il girone di andata della legislatura si conclude infatti con un 11 a 3 a vantaggio del centrodestra. Il centrosinistra batte un doppio colpo, finisce bene l’anno e tira un grande sospiro di sollievo. (Corriere della Sera)

E chissà se porterà, al suo rientro dal summit del G20, a un incontro con i due vice, Salvini e Tajani, per fare un punto dopo l’uno-due di Bologna e Perugia. Bisogna interrogarsi sulle ragioni della sconfitta, manda a dire da Rio de Janeiro Giorgia Meloni. (la Repubblica)

– E se in Umbria la vittoria di Proietti è stata certamente favorita dal mondo cattolico e dell’associazionismo – di cui la ormai ex sindaca di Assisi è da sempre stimata rappresentante – in Emilia-Romagna si conferma anche strutturalmente quella sempiterna idea di roccaforte rossa da cui il Pd, che ha sfiorato il 43%, può aspirare a ricostruire la sua alternativa al Governo del Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)