Anief proclama sciopero scuola per il 15 novembre, Pacifico: “Basta precari a vita, sì all’assunzione di docente e ATA su tutti i posti vacanti, stabilizzare gli idonei del concorso 2020”
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Anief proclama sciopero scuola per il 15 novembre, Pacifico: “Basta precari a vita, sì all’assunzione di docente e ATA su tutti i posti vacanti, stabilizzare gli idonei del concorso 2020” Di Il sindacato Anief ha proclamato uno sciopero nazionale del personale scolastico, docente, ATA ed educativo, a tempo indeterminato e determinato, per l’intera giornata del 15 novembre. La mobilitazione è stata indetta per protestare contro le politiche del governo in materia di istruzione, considerate dal sindacato inefficaci e dannose per il sistema scolastico. (Orizzonte Scuola)
Se ne è parlato anche su altre testate
Lemittente che da oltre 30 anni racconta il territorio del Triveneto con una forte attenzione allaspetto devozionale. Il Network VIDEOMEDIA (TVA VICENZA)
A Teramo un gruppo di iscritti si è riunito in presidio sotto la Prefettura in largo San Matteo. La segretaria generale Flc Cgil Teramo, Alessandra Palombaro, ha evidenziato le ragioni della protesta: dall’adeguamento salariale («in Italia gli stipendi sono i più bassi d’Europa e, rispetto ai lavoratori della funzione pubblica, a parità di titolo di studio, il divario è di circa 6.500 euro»), all’autonomia differenziata che crea disparità fra le regioni, alla diffusa condizione di precariato. (Il Centro)
– L’Università di Pisa scende in piazza contro i tagli. Gli atenei lamentano tagli al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) che, secondo le tabelle del Ministero dell’università e della ricerca, si attestano a 173 milioni, il 2% in meno rispetto al 2023. (LA NAZIONE)
Sciopero e sit-in della Flc Cgil per protestare contro la precarietà lavorativa, i salari troppo bassi e i rischi legati alla regionalizzazione dell’istruzione (Corriere Delle Alpi)
Secondo quanto si apprende da fonti accreditate, la rilevazione fatta alle 18 di giovedì - e riguardante quasi il 57% delle scuole italiane - indicava infatti una percentuale di adesione media del 5,20%, con punte superiori al 6,5% tra il personale Ata, leggermente inferiori al 5% tra il personale docente, sotto l'un per cento tra i dirigenti e del 2% tra il personale educativo. (Il Sole 24 ORE)
«Lunedì spiegherò ai miei studenti perché ho scioperato e perché non era una giornata di festa ma di lotta» dice Rosanna, collaboratrice scolastica, mentre è in presidio sotto al ministero dell’Istruzione (e merito) di viale Trastevere, a Roma. (il manifesto)