Gisèle ci ha messo il cognome

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Violenza sulle donne

Brunella Bolloli Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dal Tribunale di Avignone la sentenza rilasciata il 16 dicembre ha lasciato poco spazio all’interpretazione: Dominique Pelicot è stato condannato a 20 anni di reclusione per stupri aggravati nel confronti della moglie Gisèle. (Radio Radio)

E’ uno tra i processi per stupro con più condanne, perlomeno in un luogo dove non si sta consumando una guerra, e resterà nella storia di un crimine che solo la forza delle donne ha tratto dalla pietra che lo ha custodito e occultato, la cultura dello stupro, scolpendo un’altra verità con la loro parola. (Il Fatto Quotidiano)

Viene celebrata la forza di questa settantaduenne, la quale per caso ha scoperto che il coniuge, con cui stava da una vita e con cui aveva avuto tre figli, la drogava e poi la faceva abusare da estranei contattati su un sito internet: quando l’orrore le è stato mostrato dalla polizia, che aveva ritrovato i filmati degli stupri, lei non si è nascosta, ma ha voluto che il processo fosse dibattuto a porte aperte e, di fronte all’indicibile, ha detto che non era lei a doversi vergognare, bensì gli uomini che avevano approfittato del suo corpo inerte e inerme. (L'Unione Sarda.it)

Il corpo di Gisèle

Gisèle Pelicot, la donna francese il cui ex marito è stato condannato a 20 anni di carcere per aver orchestrato e commesso stupri di gruppo contro di lei assieme a 50 sconosciuti reclutati sul web, non teme un nuovo processo se gli imputati ricorreranno in appello, ha detto il suo avvocato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le vicende giudiziarie dell’uomo che per dieci anni - dal 2011 al 2020 - ha drogato la moglie Gisèle per violentarla e farla violentare da decine di uomini che reclutava via chat non sono finite con la condanna a 20 anni di carcere arrivata per lui il 19 dicembre. (Sky Tg24 )

La storia di Gisèle Pelicot sta facendo il giro del mondo. È una presa di posizione per dire che non è la vittima che deve vergognarsi della violenza subita, in una società in cui «le donne vengono educate ancora col senso di colpa», come dice la sociolinguista Vera Gheno. (Vita)