Giulia Cecchettin, scatta l'ora del processo per il femminicidio: Filippo Turetta davanti alla Corte

Inizia lunedì 23 settembre il processo a Filippo Turetta, reo confesso per la morte dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, la studentessa 22 enne di Vigonovo (Venezia) il cui corpo è stato trovato il 18 novembre scorso nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone. Turetta, su cui pende l’aggravante della premeditazione, rischia l’ergastolo. Non sarà, però, presente in aula, decisione che segue la linea della difesa che, finora, ha voluto evitare la spettacolarizzazione mediatica del processo. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Dopo l'arresto da parte della polizia tedesca, Filippo Turetta, ha scritto di suo pugno una lettera rivolta ai genitori dal carcere di Halle, quando era in attesa per l'estradizione in Italia. Turetta ha ucciso a coltellate e occultato il cadavere della sua ex ragazza Giulia Cecchettin, l'11 novembre del 2023, per poi tentare la fuga verso Berlino. (Il Giornale d'Italia)

Il processo a carico di Turetta è appena iniziato e si concluderà all'inizio di dicembre con la sentenza. "Non sono cattivo. (TuttOggi)

Filippo Turetta, lo studente 22enne reo confesso dell'omicidio ell'ex fidanzata Giulia Cecchettin avvenuto a novembre, è attualmente detenuto nel carcere di Verona e si sta preparando per l'interrogatorio previsto per il 25 ottobre davanti ai giudici della Corte d’Assise di Venezia (L'HuffPost)

"Giulia cosa ho fatto". L'audio choc di Turetta dopo l'omicidio

La lettera è agli atti del processo ed è stata pubblicata oggi dal sito del Corriere della Sera. “Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Leggi tutta la notizia Merito l'odio e il carcere a vita per l'omicidio di Giulia". (Virgilio)

Mentre vagava con la sua auto tra Austria e Germania, a distanza di cinque giorni dall'uccisione della ragazza, il giovane ha registrato sul suo telefonino frasi disperate e sconnesse, che adesso sono al vaglio dei giudici. (il Giornale)