La storia del cannibale gentile Tadej Pogačar al Festival dello Sport

TRENTO. “Il pensiero di correre in un anno Giro, Tour e Vuelta c’è stato, ma c’erano le olimpiadi e poi l’obiettivo del 2024 era la maglia arcobaleno”, e ancora ai bambini che chiedono il segreto per essere un campione: “Le sconfitte fanno parte del percorso, da ragazzo ho perso molte corse, ma se ci credi davvero e ti alleni la vittoria poi arriva”. Parole di Tadej Pogačar, cannibale sloveno del ciclismo, fresco vincitore del Giro di Lombardia, che al Festival dello Sport di Trento insieme a Davide Cassani e ai giornalisti di Gazzetta Pier Bergonzi e Ciro Scognamiglio, ha ripercorso gli anni della sua straordinaria carriera in un Auditorium Santa Chiara stracolmo di gente e di entusiasmo. (l'Adige)

La notizia riportata su altre testate

Perchè anche se ha solo 26 anni, il fenomeno sloveno ha già scritto una pagina fondamentale del ciclismo di sempre e dello sport in assoluto. Per pedalare ci sono Giro e Tour, c’è il mondiale. (il Giornale)

Lo ha detto Tadej Pogacar al Festival dello sport di Trento "Non ho mai avuto un idolo, da giovane non mi interessavo molto al ciclismo - ha spiegato -. "Qualsiasi paragone con i grandi del ciclismo è bello ma non mi piace confrontarmi agli altri e poi non so molto della storia dell'epoca perché non ero neanche nato. (Il Mattino di Padova)

Ma c'erano anche le Olimpiadi e poi il mio corpo aveva bisogno di riposo e andare alla Vuelta e cercare di vincere significava saltare le Olimpiadi e fare un training specifico per abituarmi all'altitudine e non è facile perché devi essere nella forma migliore e quest'anno sarebbe stato impossibile". (Il Mattino di Padova)

Pogacar,ho pensato a tris Giro-Tour-Vuelta ma volevo il Mondiale

Giro, Tour, Mondiale, Strade Bianche, Liegi-Bastogne-Liegi. E poi l’ultimo capolavoro del suo 2024 d’oro, il quarto Lombardia consecutivo conquistato domenica scorsa, come Fausto Coppi, il Campionissimo. (Corriere della Sera)

Tadej Pogačar risponde ai dubbi di chi vede qualcosa di sospetto nel suo dominio nel mondo del ciclismo. (SpazioCiclismo)

Anatomia di Tadej Pogacar, sloveno di Komenda e di stanza a Montecarlo, 26 anni compiuti lo scorso 21 settembre, fenomeno assoluto del ciclismo mondiale da quattro stagioni. Ottantotto vittorie in carriera con tre Tour de France, un Giro d'Italia, due Liegi, un Fiandre, quattro Lombardia e un mondiale. (il Giornale)