Jannik Sinner: «Il ricorso? Sono sorpreso, tre perizie mi scagionano»

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Corriere del Ticino SPORT

A fine partita, Sinner ha parlato pubblicamente del ricorso: «Beh, non possiamo controllare tutto, no?» ha detto. Aggiungendo: «Ovviamente sono molto deluso e anche sorpreso da questo appello, a dire il vero, perché abbiamo avuto tre perizie. Tutte e tre sono state a mio favore. A dire il vero non me l’aspettavo. L’ho saputo un paio di giorni fa, sapevo che avrebbero fatto appello e che oggi sarebbe diventato ufficiale, quindi... (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri media

"Sono certo che questa vicenda si concluderà nel migliore dei modi e lo renderà ancora più forte di prima. Siamo al suo fianco, e in Coppa Davis ci sarà sempre una maglia pronta per lui". (Federazione Italiana Tennis)

Il ricorso dell'agenzia antidoping: "La constatazione di 'assenza di colpa o negligenza' non è corretta ai sensi delle norme vigenti", dice il comunicato (DAZN)

Ma, come sempre, le brutte notizie sono sempre dietro l’angolo. La Wada, Agenzia Mondiale Anti Doping, ha deciso di fare ricorso in merito all’assoluzione dell’Itia, relativa alla positività al clostebol di Jannik (leggi qui) Nonostante l’Itia abbia decretato l’assenza di colpevolezza e negligenza, la Wada ha messo l’Azzurro nel suo mirino, affermando come “la constatazione non è corretta ai sensi delle norme applicabili“. (Il Faro online)

Proprio mentre Jannik Sinner si trovava in campo a Pechino per gli ottavi di finale del China Open è arrivato il comunicato ufficiale della Wada che ha presentato ricorso per il cado doping relativo all'altoatesino. (ilgazzettino.it)

Caso doping, per Jannik Sinner non è ancora finita. (Nicola Porro)

Così Jannik Sinner, nelle imagini di SuperTennisTv, sul ricorso presentato dall'Agenzia mondiale antidoping contro le decisioni assunte dal tribunale indipendente nominato dalla Itia, che aveva assolto il tennista italiano, risultato positivo al Clostebol a un controllo svolto a Indian Wells il 10 marzo e in un altro test effettuato la settimana successiva. (la Repubblica)