Nucleare, Khamenei frena sui colloqui con gli Usa: "Ci sono linee rosse"
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La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, si è detto soddisfatta dei colloqui con gli Stati Uniti in Oman, esprimendo fiducia nella posizione della Repubblica islamica ma sollevando dubbi sulle intenzioni degli Usa. I colloqui sono stati "ben condotti nei primi passi. Certo, siamo molto pessimisti riguardo alla controparte, ma siamo ottimisti sulle nostre capacità" ha affermato Khamenei, parlando ad alti funzionari del governo iraniano a Teheran (Tgcom24)
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Il primo incontro diretto in Oman con gli emissari iraniani "è stato positivo, costruttivo, avvincente": lo ha dichiarato l'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff in un'intervista a Fox News andata in onda stamattina. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Da questi colloqui “indirettamente diretti” di poche ore non ci si poteva aspettare molto; anzi, considerata l’intensità dell’ostilità reciproca fra Washington e Teheran – che dura ormai dal 1979 – è già un successo che le delegazioni statunitensi e iraniane si siano parlate, sia pure tramite gli omaniti, lo scorso sabato. (Avvenire)
E intanto l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, chiarisce: un accordo finale con Teheran deve comportare “l’eliminazione dell’arricchimento dell’uranio e del programma di sviluppo dell’arma” nucleare. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Un atteggiamento prudente; del resto è stato proprio Donald Trump nel 2018 a decidere il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo firmato da Barack Obama nel 2015. Trump lo ha avviato inviando, tramite un diplomatico degli Emirati Arabi Uniti, una lettera alla guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, sollecitando l’avvio di colloqui sul nucleare e al tempo stesso minacciando azioni militari in caso di rifiuto. (Treccani)
L'ayatollah Ali Khamenei 'frena' sui colloqui con gli Stati Uniti - "non sono né troppo ottimista né troppo pessimista" - mentre il prossimo round si terrà ancora in Oman e non più a Roma: troppo "imbarazzante" la presenza negli stessi giorni del vice presidente JD Vance, atteso da venerdì a domenica, fanno notare all'Adnkronos diverse fonti diplomatiche. (Adnkronos)
Il primo endorsement, seppure cauto, del leader supremo, nei confronti dei negoziati. Teheran, ha però aggiunto, resta "pessimista" sull'America (lapresse.it)