Buongiorno preoccupa il Napoli: lo stop può essere più lungo, il motivo

Brutte notizie per il Napoli: Alessandro Buongiorno potrebbe restare fuori dai giochi più a lungo del previsto. Il difensore, infortunatosi recentemente, sta seguendo un programma di recupero che comprende terapie mirate e riatletizzazione. Tuttavia, secondo il Corriere dello Sport, è possibile che non torni in campo prima di febbraio, saltando così diverse gare cruciali, inclusi gli scontri diretti contro Atalanta e Juventus. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

Ne parlano anche altri giornali

(Adnkronos) – “La Cassazione avrebbe annullato il provvedimento che proroga il regime del 41 bis al mafioso Giovanni Riina, secondogenito del capomafia stragista Totò Riina per ‘motivazione apparente’”. (CremonaOggi)

Il figlio di Totò Riina, arrestato nel '96 e al carcere duro dal 2002, si è visto accogliere dalla Cassazione, con rinvio, il ricorso presentato contro la proroga da parte del ministero della Giustizia del 41 bis nel novembre 2023. (Sky Tg24 )

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la conferma del decreto ministeriale che impone il carcere duro a Giovanni Riina, secondogenito del capo di Cosa nostra, in carcere dal 1996 per scontare una condanna a due ergastoli, collegati alla partecipazione a Cosa nostra (ma non come capo) e soprattutto a tre omicidi di mafia commessi dallo zio Leoluca Bagarella e da Giovanni Brusca, risalenti al 1995 e di cui il detenuto fu considerato il mandante. (LaC news24)

Totò Riina, Cassazione boccia proroga del carcere duro per il figlio Giovanni: «Il 41 bis non è motivato». Adesso si rischia la revoca

Il provvedimento “Per un vizio di forma, per un percorso argomentativo non adeguatamente ricco svolto dai giudici di merito, si consente a un esponente di spicco di Cosa Nostra di riallacciare i contatti con l’esterno” – così Giuseppe Antoci europarlamentare del M5S e Presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo. (ilSicilia.it)

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Per la Cassazione è «meramente apparente» la motivazione del tribunale di Sorveglianza di Roma che lo scorso giugno aveva giudicato corretta l’applicazione del 41 bis al figlio di Totò Riina, Giovanni, arrestato nel ‘96 e detenuto in regime di carcere duro dal 2002. (ilmessaggero.it)