Le contraddizioni dell’Europa
Gli enormi problemi sul tavolo dell’Europa sono stati enunciati da von der Leyen con le conosciute diagnosi, prive tuttavia di terapia. Questa la torsione negoziale della presidente per consentire alla nuova Commissione una promozione in Parlamento europeo, seppure con sofferta e deludente maggioranza. Di fronte all’effettiva necessità imposta dagli eventi per un salto di qualità, che sarebbe sta… (la Repubblica)
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I 370 voti che compongono la maggioranza (282 i contrari, 36 gli astenuti) rappresentano infatti il 54% di tutti i voti espressi, e ancora meno (51%) del numero totale di parlamentari europei, 719. La nuova Commissione europea ha ricevuto il via libera del Parlamento, ma l’esito del voto preannuncia una legislatura turbolenta e lunghe negoziazioni dietro le quinte. (ISPI)
ROMA – All’indomani della fiducia alla debolissima nuova Commissione europea, accolta con il minimo dei voti della storia, il Pd, diviso tra senso di responsabilità e voglia di opposizione a Strasburgo, riparte dalle parole della segretaria Elly Schlein: “Non sentiamo questa Commissione come nostra, è giusto che parta ma non faremo dare per scontati i nostri voti”. (la Repubblica)
Introduzione Con 370 sì, 282 no e 36 astensioni, il 27 novembre la plenaria del Parlamento europeo ha approvato con voto palese la squadra della nuova Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen. (Sky Tg24 )
Un deciso cambio di rotta rispetto a una stagione nella quale l’agricoltore è stato visto come parte del problema ambientale e non come un alleato sulla strada della soluzione. Un vero e proprio cambio di passo rispetto a una congiuntura che, come la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha scritto nella lettera di incarico al neo commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, «è stata contrassegnata da troppe scelte iperambientaliste». (Il Sole 24 ORE)
Un po’ di trumpismo non guasta, avranno pensato in Commissione Ue oggi. La vicepresidente con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager, in sessione pubblica al Consiglio Ue della Competitività ha infatti dichiarato che il «futuro dell’industria dell’automotive deve essere Made in Europe». (Italia Oggi)
Lo ha detto Paolo de Castro, professore ordinario di Economia e Politica Agraria all’università di Bologna ed ex ministro dell’Agricoltura, a margine del Forum Coldiretti in corso a Roma, a Villa Miani. (Agenzia askanews)