«Lasciati soli, non doveva finire così»

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L'Eco di Bergamo INTERNO

Un dolore lancinante dentro un dolore con il quale aveva imparato a convivere. Lui, fratello violento e instabile dentro le mura di casa – anche se da qualche mese i muri non erano più quelli dell’appartamento di famiglia, ma due piani sotto –: pugni, minacce di morte, le peggiori parolacce da mai dire alla propria madre e sorella. E ora l’epilogo che fa precipitare nel baratro ogni barlume di speranza. (L'Eco di Bergamo)

Su altre fonti

La sagoma di cartone in casa "infilzata" dai coltelli, i maltrattamenti in famiglia, l'uso di stupefacenti. La criminologa Roberta Bruzzone ripercorre le "tappe" mentali che hanno portato il killer di Sharon Verzeni a esplodere la violenza. (ilmessaggero.it)

Awa, 24 anni, la sorella minore di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni, insieme a sua madre Kadiatou, 53 anni, per ben tre volte avevano denunciato il fratello alle autorità, temendo che quei pugni e quelle minacce di morte gridate dentro le mura domestiche potessero sfociare in qualcosa di più grave. (Today.it)

Terno d'Isola. Il 37enne ha raggiunto via Castegnate intorno alle 9 di mattina accompagnato da Mariateresa Previtali, madre della vittima, e insieme a lei ha posato i fiori di fronte al muretto divenuto un altarino. (BergamoNews.it)

"Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste choccate. (Gazzetta di Parma)

Moussa Sangare, un trentunenne noto per il suo comportamento violento e instabile, ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni a Suisio. Nonostante le ripetute denunce e i segnali d'allarme, le autorità non sono intervenute in tempo. (ilmessaggero.it)