Unicredit: di nuovo in gioco il supporto a 37,85-37,70 euro
Mattinata pesante per Unicredit, che sta pagando una violenta battuta d’arresto, dopo che ieri, complice anche lo stacco dell’acconto sul dividendo 2025, ha ceduto il supporto chiave a 40-39,80 euro: sulla scia di questo breakout il titolo ha compromesso anche il successivo sostegno psicologico a quota 39, portandosi subito a ridosso dell’area 37,85-37,70 euro. Anche l’analisi algoritmica descrive uno scenario fragile, con gli indicatori di tendenza allineati in posizione short e gli oscillatori di forza relativa che stanno ripiegando verso le rispettive soglie di equilibrio, anticipando un nuovo sconfinamento nel quadrante negativo. (Milano Finanza)
Ne parlano anche altre fonti
Come riporta Marigia Mangano per il Sole24Ore in edicola sabato 16 novembre, dopo il blitz che ha permesso di blindare l’italianità del Monte dei Paschi di Siena, Delfin apre ora il dossier UniCredit dove la holding è il primo socio privato con una quota del 2,7%. (SoldiOnline.it)
Mattinata positiva per Unicredit, che ha trovato un nuovo spazio di allungo oltre l’area 40,92-40,95 euro, dando così continuità al recupero di ieri e prospettando un possibile prossimo test a quota 41,30: proprio l’ulteriore breakout di quest’ultima barriera potrà rilanciare la dinamica di breve, permettendo al titolo di lasciarsi alle spalle la brusca correzione di settimana scorsa, seguita alla pubblicazione della trimestrale. (Milano Finanza)
Gli investitori sono cauti verso i titoli dell'istituto guidato da Andrea Orcel, nell'attesa di comprendere se la banca riuscirà a conquistare Commerzbank, dopo le resistenze mostrate dall'establishment e dalla politica tedesca. (Il Sole 24 ORE)
Stamattina Unicredit ha staccato un acconto sul dividendo 2025 pari a 0,9261 euro per azione, che inevitabilmente sta avendo un impatto anche grafico sulla dinamica dei prezzi, al di là dell’effettiva rilevanza i termini finanziari: il titolo si ritrova infatti a ridosso dell’area 40-39,80 euro e proprio una discesa sotto tale supporto potrebbe fornire un primo segnale di debolezza, anche se la natura del movimento correttivo avrebbe un’origine quasi esclusivamente tecnica. (Milano Finanza)
L’amministratore delegato di Unicredit è in procinto di lasciare il board della Fondazione Del Vecchio, dove sedeva come consigliere dal 2021 dopo essere subentrato al predecessore Jean Pierre Mustier (Milano Finanza)
L’ultimo blitz in Mps, oltre al Banco Bpm, ha visto proprio Delfin e Caltagirone protagonisti con l’acquisto del 3,5% ciascuno della banca senese. La ragnatela delle partecipazioni nelle banche italiane si infittisce e tra i nomi di spicco presenti quasi in ogni tavolo spicca la Delfin della famiglia del Vecchio, così come Francesco Gaetano Caltagirone. (Finanzaonline)