«È stato il vostro bravo ragazzo»: a Milano il corteo fucsia riempie le strade e grida il suo no alla violenza sulle donne

«Sono qui perché non sopporto la cultura del possesso». A parlare è Lorenzo, 20 anni, studente d'informatica, macchina fotografica al collo e zaino sulle spalle, è arrivato da Como in piazza Oberdan, dove partito il corteo. «Era importante esserci, non è il primo anno che vengo e non smetterò di farlo perché dobbiamo far sentire la nostra voce. Ho finito le lezioni all'università e sono venuto qui». (Vanity Fair Italia)

Su altri media

Dopo i cortei del weekend – a Roma hanno sfilato in 150 mila – altre piazze d’Italia sono pronte a riempirsi. Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. (la Repubblica)

Armati di cartelli e striscioni come questo, centinaia poi migliaia di manifestanti hanno riempito piazza VIII Agosto, tra musica e proteste nella giornata internazionale dedicata al contrasto della violenza di genere. (il Resto del Carlino)

Ci sono gli studenti e le studentesse di diverse scuole milanesi e dell'hinterland, ci sono le loro madri. Ci sono le ragazze dell'università e quelle delle associazioni. (La Repubblica)

In 3000 al corteo, dal parco Ducale fino in Ghiaia con fischietti, urla, cartelloni - Foto

Un centinaio di manifestanti si sono radunate di fronte alla Camera dei Deputati: "Il patriarcato ha il volto di questo Governo". (Tiscali Notizie)

Contro il patriarcato. Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. (Io Donna)

L’ultima tappa del corteo contro la violenza sulle donne, che ha coinvolto circa 3mila persone tra studenti, istituzioni e associazioni, è stata piazza Ghiaia per un momento di riflessione condivisa. Fischietti, urla, cartelloni. (Gazzetta di Parma)