“Iddu” l’ultimo padrino, una commedia nera per riflettere sull’Italia

Matteo Messina Denaro, che del film è il cuore e il tessuto connettivo, non viene mai chiamato Matteo Messina Denaro. Un po’ perché sarebbe superfluo, un po’ perché la cronaca si ferma sempre dove comincia la verosimiglianza. Matteo. Matteo e basta. Oppure “Iddu”, con la “i” rispettosamente maiuscola nell’intenzione e nell’intonazione di chi pronuncia le quattro lettere. Quattro lettere che mettono paura, quattro lettere scelte, non a caso, per marchiare la notevolissima opera terza di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza: una commedia nera e straniante, una crime story grottesca e allegorica, una trasfigurazione lucida e amara delle cicatrici e delle ferite che raccontano la biografia del nostro paese. (Il Messaggero Veneto)

Su altre testate

Boca Juniors Gago – rivoluzione in casa Boca Juniors: dopo le dimissioni di Diego Martinez il club argentino guidato dalla leggenda e patron Juan Roman Riquelme era chiamato alla ricerca di un nuovo allenatore e come riporta Tuttomercatoweb. (Europa Calcio)

L’affermazione di Catello Palumbo, ex sindaco mafioso collettore tra Cosa Nostra e il mondo politico (alias Toni Servillo) in “Iddu”, il film ispirato a una parte della vita di Matteo Messina Denaro, è di quelle destinate a entrare nel florilegio delle frasi celebri del cinema. (La Repubblica)

Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il … Appuntamento alle 20. (La Stampa)

Weekend al cinema, non solo Joker: da ‘Iddu’ a ‘Quarto potere’, ecco i film appena arrivati nelle sale

Iddu è un appellativo ricorrente nella mitologia siciliana. E così è intitolato questo esempio anomalo di mafia movie, dunque un film «di genere» virato però sul grottesco, secondo una tendenza ricorrente: rappresentare la ferocia delle azioni attraverso il filtro del surreale. (Corriere della Sera)

Per capire che impatto ha avuto la pellicola sui nostri concittadini, siamo andati a chiedere un commento a caldo a chi si è precipitato a vedere il film. Cosa ne pensano gli spettatori (Livesicilia.it)

Il felice e inatteso risultato di un film coraggioso e vivace come Io sono un po’ matto, e tu? di Danilo D'Ambrosi che mette insieme personaggi famosi e ragazzi con disturbi psichici in un dialogo umanissimo, il successo (atteso) del ritorno in sala in versione digitale del capolavoro di Stanley Kubrick Shining, il recupero sul grande schermo di una pietra miliare della storia del cinema come Quarto potere di Orson Welles: sono questi i segni di una ritrovata voglia di cinema del pubblico. (la Repubblica)