Usa 2024, Trump commenta su Truth il discorso di Harris e perde la pazienza con Fox

Mentre la candidata dem pronunciava il suo discorso dal palco di Chicago, il tycoon dal suo social ne ha fatto una cronaca live. Ma tra battute e frecciate, parlando con Fox News, trapela il suo nervosismo e la solita acredine contro i giornalisti L’ultima giornata della convention dem a Chicago – che nel seguito tv ha superato negli ascolti almeno per le prime 3 giornate i dati dell’incontro repubblicano a Milwaukee – ha visto Kamala Harris pronunciare il suo discorso per “accettare” ufficialmente la nomination per le presidenziali. (Primaonline)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un accordo, spinto da Joe Bidem, che era stato però affossato su indicazione di Donald Trump per evitare che i dem guadagnassero consensi su un tema identitario per i repubblicani. Si tratta di un provvedimento siflato da democratici e repubblicani, che avrebbe rappresentato una delle azioni più decise del Congresso in tema di migrazioni. (il Giornale)

Trump ha ribadito più volte che lui mobiliterebbe l’esercito federale e la guardia nazionale per sigillare il confine con il Messico. (Corriere della Sera)

ci mandano gente con molti problemi… portano droga, portano crimini e sono stupratori e alcuni, immagino siano anche brava gente”. “Quando il Messico ci manda la sua gente non mandano i loro migliori elementi…. (Avanti Online)

Kamala Harris si presenta come paladina liberal degli Usa ma il suo piano migranti, secondo quanto riportato dai media americani, era più a destra di quello di Donald Trump e fu bocciato proprio dai repubblicani. (Secolo d'Italia)

Così, quando a luglio, dopo l’attentato che lo ha visto protagonista, aveva iniziato a usare toni più moderati, in molti erano pronti a scommettere che sarebbe durata poco. Il candidato repubblicano, Donald Trump, non solo non ha smentito le attese, ma con le sue uscite contro la candidata democratica, Kamala Harris, sta battendo ogni record, tanto che adesso anche alcuni membri del suo staff iniziano a essere preoccupati per il fatto che gli attacchi a ruota libera, ormai a cadenza quasi quotidiana, possano rivelarsi addirittura un vantaggio per l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Alla convention democratica di Chicago, l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti ha accettato la nomination del Partito alla candidatura per la presidenza USA. Lo ha fatto non risparmiandosi un lungo affondo nei confronti dell’altro candidato: Donald Trump. (Radio Radio)