Francia. Durov e il rischi rappresentati da Telegram

Di Giuseppe Gagliano – Non tutti gli analisti internazionali condividono la valutazione negativa espressa nei confronti dell’arresto al fondatore di Telegram e soprattutto sull’assenza di legami con la Russia. È giusto da conto anche di riflessione di segno opposto. L’arresto del fondatore di Telegram, Pavel Durov, in Francia mette in evidenza la necessità urgente di regolamentare le piattaforme di messaggistica e social media che possono essere sfruttate per operazioni ibride da parte di stati e gruppi non statali. (Notizie Geopolitiche)

Ne parlano anche altri media

Anche il caso Telegram (pur nella sua opacità) rafforza il dibattito sulla pericolosità (sempre più evidente) dei social network, che peraltro, in questi ultimi tempi, stanno subendo un profondo cambiamento. (Italia Oggi)

Il caso Pavel Durov può segnare un punto di non ritorno nei rapporti tra l'Europa e le grandi piattaforme online globali che hanno sede all'estero (Stati Uniti, Dubai, ecc) ma operano stabilmente e con successo nel mercato Ue. (L'HuffPost)

La loro storia è quella di chi è disposto a sacrificare tutto per i propri principi e chi, invece, cede al potere per mantenere il proprio status quo. Viviamo in un’epoca dominata dai giganti tecnologici e dai loro leader, ormai figure sempre più centrali nella vita pubblica e politica del mondo intero. (Il Fatto Quotidiano)

È un anti-Musk ma con più attributi di lui, non urla ma combatte, viene minacciato dai servizi segreti russi ma non si fa intimorire, per poi farsi arrestare in Francia col sorriso. Alla fine Pavel Durov con cinque milioni di euro di cauzione è riuscito a garantirsi la libertà vigilata sul suolo francese, ma facciamo qualche passo indietro. (Rolling Stone Italia)

Una vasta indagine che riguarda reati quali la pedofilia, la pedopornografia e il traffico di droga, elencati in una lunga lista di capi d’imputazione nei confronti di una persona non ancora identificata. (Open)

Se delle vite umane sono in gioco, ha assicurato, Telegram risponde alle richieste della polizia via un canale di comunicazione ad hoc, in particolare con la Dgsi, la Direzione generale per la sicurezza interna. (ilmessaggero.it)