L’opposizione di Bologna: cortei, Città 30, alluvione. Il Comune sfida il governo
– Se è vera la tesi per cui l’Italia, fondamentalmente, è un Paese di destra, allora qualcosa deve essere andato storto in Emilia-Romagna e, nello specifico, a Bologna. L’ultima dimostrazione arriva dallo scontro frontale tra la città delle Due Torri e il governo sulla manifestazione della Rete dei Patrioti e sui tafferugli che ha generato. Una reazione che si è prima manifestata nelle piazze – dal presidio non violento con partiti e Anpi, alle manifestazioni non autorizzate degli antagonisti, che sono come al solito sfociate in scontri con la polizia – e che poi si è spostata sul piano istituzionale, con il sindaco Matteo Lepore che ha accusato il governo di “avere mandato in città trecento camicie nere”, affondo che ha generato un cortocircuito istituzionale senza precedenti con Viminale e Questura. (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altre fonti
Dopo aver liquidato i gruppi di estrema destra nella fase precedente alla conquista del governo, in quanto inutili sul piano elettorale e fonte d'imbarazzo, oggi la destra di governo li richiama in servizio per aumentare la conflittualità nei confronti della sinistra con la pretesa di fare tutte le parti in commedia e criminalizzare il dissenso a suon di provocazioni. (Fanpage.it)
Ma l’impegno è stato disatteso. Nel corto circuito del botta e ris… (L'HuffPost)
"Sono stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite". (Tiscali Notizie)
In questi giorni in cui Bologna è tornata al centro dei riflettori i fari si sono accesi sopratutto su Emily Marion Clancy, la vicesindaca di Matteo Lepore: italo-canadese, la più giovane eletta nel 2016 quando aveva solo 25 anni e la più votata nel 2021, un risultato che le ha spalancato le porte della giunta. (Corriere della Sera)
In un video rilasciato ieri, il movimento ripercorre le concitate fasi della manifestazione di Bologna, spiegando che il momento in cui gli attivisti si avvicinano agli agenti in tenuta antisommossa era dovuto solo al "raggiungimento di una moderazione tra manifestanti e autorità nell’interesse di tutti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Il prefetto di Bologna dichiara una cosa non vera», ha detto il sindaco Matteo Lepore sul fatto che il via libera alla manifestazione di sabato della Rete dei patrioti sia stato unanime, come si evincerebbe dal comunicato divulgato domenica dalla Prefettura. (Corriere della Sera)