Mirafiori: stop alla produzione fino al 2025
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Il gruppo Stellantis ha comunicato alle sigle sindacali Fiom-Cgil che verranno sospese le attività produttive della carrozzeria dal 2 al 17 dicembre. A questo stop seguirà la chiusura dell’impianto per le festività natalizie dal 18 dicembre al 5 gennaio, con la ripresa prevista per l’8. Le giornate di fermata saranno coperte dagli ammortizzatori sociali e dalle ferie dei dipendenti. IL MERCATO CHE NON C’È - La motivazione addotta dal Gruppo automobilistica è sempre la medesima: “persistente situazione di incertezza delle vendite di elettriche in diversi mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori, oltre al segmento delle auto di lusso della Maserati destinate principalmente a Cina e Stati Uniti, al di sotto delle aspettative”. (AlVolante)
Ne parlano anche altre fonti
Ecco il regalo di Natale di Elkann e Tavares a Mirafiori: impianto chiuso fino a gennaio Nel 2023, nonostante il dimezzamento dei volumi di Maserati, erano state prodotte 85.940 auto: quest'anno Mirafiori rischia di sfornarne appena 20mila. (Start Magazine)
A partire dal 2 dicembre 2024 la produzione dello stabilimento Stellantis di Mirafiori fino al 17 dicembre, per poi chiudere collettivamente dal 18 dicembre al 5 gennaio, con la ripresa fissata per l'8 gennaio. (Auto.it)
Stellantis ha confermato ai sindacati la sospensione delle attività produttive dal 2 dicembre 2024 fino al 5 gennaio 2025, con ripresa delle linee fissata per mercoledì 8 gennaio. (Automoto.it)
All’interno della crisi dell’auto, se si guarda a un vero e proprio simbolo di quella che era la produzione automobilistica in Italia non si può fare a meno di considerare Mirafiori. Lo storico stabilimento torinese di casa Fiat vive probabilmente una delle fasi peggiori della sua storia, una crisi attuale che però potrebbe configurarsi non la medesima per tutti. (ClubAlfa.it)
Mirafiori si ferma ancora. E lo stop alla produzione di auto, dalla 500e fino ai modelli Maserati, proseguirà fino al 2025. (Corriere della Sera)
Continua l’andamento singhiozzante della citycar alla spina del colosso torinese, che per tutto il 2024 ha dovuto fare i conti con una domanda troppo bassa per garantire stabilità a chi lavora nella grande fabbrica piemontese, che vige in uno stato di apprensione non indifferente per quanto riguarda il domani. (Virgilio)