L’Ue e il delirio bellicista: ogni dollaro sprecato in armi nucleari è un tradimento dell’umanità

Alla vigilia della Giornata internazionale della pace (21 settembre), voluta dalle Nazioni Unite – il cui tema quest’anno è stato “coltivare culture di pace”, che non significa assenza di conflitti ma capacità di risolverli senza il mezzo incoerente della guerra – il Parlamento europeo ha votato a maggioranza una risoluzione che cancella i limiti all’utilizzo dei missili forniti all’Ucraina. Ossia la possibilità di colpire con le armi a lunga gittata dei paesi dell’Unione Europea direttamente il cuore del territorio russo. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Più ambigua di così l’Italia non poteva essere sul caso Ucraina al Parlamento europeo: sì al sostegno di Kiev ma non all’uso delle armi occidentali a lungo raggio per colpire le basi da cui partono droni e missili che uccidono gli ucraini. (FIRSTonline)

Giovedì il Parlamento europeo ha approvato, con il voto favorevole di 425 eurodeputati, una risoluzione concernente il proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli stati membri dell’Unione Europea. (Notizie Geopolitiche)

In riferimento ad alcune notizie diffuse in articoli di stampa e circolate sul web, si precisa che l’eurodeputata Giusi Princi ha espresso voto contrario al paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno finanziario e militare all'Ucraina che chiedeva di revocare le restrizioni all’uso delle armi occidentali. (Reggio TV)

La vergognosa linea del Pd sull'Ucraina: nascondersi

Il Partito democratico si è sfaldato sull'uso delle armi occidentali da parte dell'Ucraina contro legittimi obiettivi militari in Russia, ovvero sul punto decisivo e più importante della risoluzione che il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in Plenaria, ha approvato giovedì a larga maggioranza sul proseguimento del sostegno finanziario e militare all'Ucraina. (Today.it)

Caro direttore, I papocchi dei palazzi europei su Russia e Ucraina (Start Magazine)

Marco Tarquinio, classe 1958, cattolico, giornalista di lungo corso, dal 2009 al 2023 direttore dell'Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Da giugno è parlamentare europeo eletto nelle liste del Pd. Domenica era ad Assisi, alla marcia della pace, quella inventata da Aldo Capirtini nel 1961. (il Giornale)