Firmato il mandato d'arresto europeo per Giacomo Bozzoli - Firmato il mandato d'arresto europeo per Giacomo Bozzoli

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Morti sul lavoro

La procura di Brescia con il pm Claudia Passalacqua ha firmato nei confronti di Giacomo Bozzoli il Mae, mandato d'arresto europeo. Il provvedimento è scattato a poche ore di distanza dal decreto di latitanza che era stato siglato dal presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia Roberto Spanò, il primo giudice che aveva condannato Bozzoli all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, l'imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l'8 ottobre 2015, ucciso dal nipote che lo ha gettato nel forno della fonderia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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Casa chiusa, erba alta in giardino. Il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, è sempre rimasto libero dall'inizio della vicenda datata 8 ottobre 2015 ad oggi. (Tuttosport)

I misteri e i nodi irrisolti di una vicenda che prende le mosse nell'8 ottobre 2015, quando l'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, 50 anni, dopo avere avvertito la moglie che sarebbe arrivato in ritardo a una cena sul lago di Garda, sparì nel nulla (AGI - Agenzia Italia)

Il Comune di Milano ha ordinato l'abbattimento di tutti gli alberi presenti nel Giardino di via Scaldasole, una piccola oasi verde nel cuore della città, in una zona estremamente densa di abitazioni, uffici, negozi e bar. (Il Giornale d'Italia)

Giacomo Bozzoli è sparito dopo la condanna all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario

Il decreto di latitanza è stato emesso in serata con la firma del giudice della prima sentenza, il presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia, Roberto Spanò. Dieci giorni sono trascorsi da quando Giacomo Bozzoli pare essere sparito da tutti i radar per entrare nella dimensione della irreperibilità. (IL GIORNO)

E non solo perché è più difficile muoversi senza dare nell’occhio, ma anche perché non è così scontato che una donna decida di rinunciare al suo futuro e imporre la stessa decisione anche al suo unico bambino, costringendolo ad una vita di privazioni e senza prospettiva. (La Repubblica)

Non si hanno più tracce del quarantenne di Brescia da ieri, quando i Carabinieri si sono recati nella sua abitazione a Soiano del Garda per notificargli l'esito della sentenza della corte di Cassazione che ne ha confermato la condanna all'ergastolo per l'omicidio e la distruzione del cadavere dello zio Mario, avvenuto l'8 ottobre del 2015 (La Gazzetta dello Sport)