Strage di Altavilla, Giovanni Barreca esce dal carcere: «È incapace di intendere e volere». Andrà in una Rems

Uscirà dal carcere e sarà trasferito in una Rems Giovanni Barreca, l'imbianchino accusato della strage di Altavilla Milicia (Palermo) dello scorso febbraio. Barreca non è imputabile perché è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, come ha deciso la perizia psichiatrica disposta dal gip di Termini Imerese. La strage di Altavilla Milicia Nel febbraio scorso Barreca ha massacrato la moglie, Antonella Salamone, e i due figli, Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 5. (leggo.it)

La notizia riportata su altri media

Lo scorso febbraio sterminò la sua famiglia nella sua casa di Altavilla Milicia, nel Palermitano, con la complicità della figlia 17enne e di una coppia di amici fanatici religiosi come lui. Le torture inflitte alla moglie Antonella Salamone, 41 anni, e ai figli Emanuel di 5, e Kevin di 16, sono indicibili, ma per Giovanni Barreca si sono aperte le porte del carcere. (il Giornale)

Una strage consumata al culmine di un folle rito di liberazione dal demonio confessata dall’uomo poche ore dopo i delitti. È totalmente incapace di intendere e di volere Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia (Palermito) che, con la figlia minorenne e una coppia di amici, un anno fa ha torturato e ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin, 15 anni, ed Emanuel di 5. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Secondo la perizia psichiatrica disposta dal giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, Barreca è stato dichiarato incapace di intendere e di volere e, pertanto, non imputabile per il triplice omicidio. (95047)

La decisione del giudice dopo la perizia. Andrà in una Rems (Open)

“Sì, ho saputo della perizia su Giovanni Barreca. Ogni volta che se ne parla, è come ripiombare in quei giorni terribili”. Il giudizio di incapacità. Le parole di Pino Virga (Livesicilia.it)

Oggi, dopo aver appreso che l'uomo che durante un esorcismo, con due complici ha torturato e ucciso due dei suoi tre figli e la moglie, sta (Secolo d'Italia)