Scuola e sciopero giovedì 31 ottobre: presidio Flc Cgil in piazza Ordelaffi a Forlì

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Corriere Romagna INTERNO

Giovedì 31 ottobre sarà sciopero del comparto Istruzione e Ricerca. Incroceranno le braccia le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei. A proclamarlo è la Flc Cgil che preannuncia “manifestazioni, presìdi e flash mob in 40 città italiane”, mentre “a Roma la manifestazione si terrà davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito a partire dalle 10. (Corriere Romagna)

Ne parlano anche altre testate

Il 31 ottobre la scuola sciopera insieme a tutto il Pubblico Impiego contro un rinnovo contrattuale privo di risorse economiche, e per ottenere assunzioni, migliori condizioni di lavoro e maggiori tutele per i lavoratori (approfondisci le motivazioni qui: https://scuola. (USB)

Lunedì 28 e giovedì 31 ottobre manifesteranno in tutto il paese contro l’aumento delle pensioni minime di soli 3 euro (da 614,77 a 617,9 euro) e «l’assenza di risposte sull’allargamento del diritto alla quattordicesima mensilità». (il manifesto)

Sciopero generale del 31 ottobre 2024, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato l’avviso inerente lo sciopero generale indetto per la giornata di giovedì 31 ottobre da diverse sigle sindacali. (Scuolainforma)

Le motivazioni di questa protesta sono molteplici e affondano le radici in una serie di problematiche irrisolte che affliggono il settore. (Informazione Scuola)

Per giovedì 31 ottobre 2024 è stato indetto un nuovo sciopero della scuola: l'avviso del ministero dell'Istruzione e le motivazioni dei sindacati Per giovedì 31 ottobre 2024 è stato proclamato uno sciopero generale di tutti i lavoratori del pubblico impiego e della scuola. (Virgilio Sapere)

Come previsto dalla normativa vigente, saranno comunque garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della sanità e, per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili. (LA NAZIONE)