La battaglia per la democrazia in Georgia - Guarda il documentario completo
A Tiblisi le proteste sventolano la bandiera dell'Unione Europea e cartelloni con scritto "La Georgia sceglie l'UE", denunciando brogli elettorali. Accusando il partito al potere filorusso di logorare la democrazia, la voce dell'opposizione pretende legami più forti con l'Europa. Il movimento riflette la lotta di una nazione tra Oriente ed Occidente, tra l'incertezza e la speranza. (Arte.tv)
Ne parlano anche altre fonti
TBILISI – Il successore di Salomé Zourabichvili, presidente della Repubblica georgiana in scadenza, sarà con tutta probabilità un ex calciatore, fondatore di un partito sovranista dalla retorica ferocemente antioccidentale. (la Repubblica)
È questa la motivazione con cui il primo ministro Irakli Kobakhidze ha annunciato la frenata che si protrarrà almeno fino alla fine del 2028. A corredo di questa decisione, nei prossimi tre anni Tbilisi non accetterà nessun tipo di sovvenzione da parte delle istituzioni di Bruxelles. (Corriere della Sera)
A Tbilisi, in Georgia, è esplosa la rabbia dei dimostranti filoeuropei davanti al Parlamento mentre in aula i membri neoeletti si insediavano per la prima volta dopo le contestatissime elezioni del 26 ottobre. (B-Lab Live!)
Il primo ministro della Georgia Irakli Kobakhidze ha annunciato di voler sospendere il processo di adesione del Paese all'Ue fino alla fine del 2028. La decisione di Irakli Kobakhidze arriva dopo la condanna internazionale per le modalità di svolgimento delle elezioni parlamentari, considerate né libere né regolari. (Euronews Italiano)
Il 6 aprile 1996, Mikheil Kavelashvili segnava un inutile goal nel derby di Manchester, perso dal suo City quando ancora viveva nell&rsqu… (L'HuffPost)
La Georgia ha deciso di sospendere i colloqui sulla sua candidatura per entrare nell’Unione europea per quattro anni. La decisione di Tbilisi è frutto, ha detto Kobakhidze, di “ricatti e manipolazioni” da parte di alcuni politici del blocco, seguite alle proteste e al boicottaggio del Parlamento da parte dell’opposizione. (Il Fatto Quotidiano)