Metalmeccanici, nuova tornata di scioperi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Prosegue la nuova tornata di scioperi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Federmeccanica Assistal. Le otto ore proclamate a febbraio si stanno sviluppando con le proteste nelle fabbriche, dove lavoratori e Rsu stanno articolando iniziative che vanno dal fermo della produzione un’ora al giorno per l’intera settimana o l’intera giornata di sciopero. Il contratto nazionale è scaduto a giugno 2024. (il Resto del Carlino)
Su altri giornali
È previsto per venerdì 21 febbraio lo sciopero nazionale dei metalmeccanici, protesta che vedrà una manifestazione anche a Cremona, alle ore 10, nell’Arena Giardino del Parco Ugo Tognazzi (Viale Po). (OglioPoNews)
Sinistra Italiana esprime il proprio pieno sostegno alla mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici che, dopo mesi di trattative senza risposte, scenderanno in piazza venerdì 21 febbraio per rivendicare un contratto nazionale equo, salari dignitosi e condizioni di lavoro adeguate. (CremonaOggi)
ROVIGO – Fiom, Fim e Uilm chiedono un aumento di 280 euro nel triennio, mentre Federmeccanica ha risposto con 173 euro in 4 anni, ma utilizzando un indice di inflazione sfavorevole. Il 21 febbraio sciopero nazionale di 8 ore (ma le Rsu possono decidere diverse articolazioni dello sciopero), in Agritalia si è giocato d’anticipo, spalmando le ore di sciopero durante la settimana. (Rovigo.News)
Il nuovo pacchetto di mobilitazione, indetto in tutta Italia unitariamente con articolazioni territoriali, è, spiega la Cgil in una nota, «la risposta all’intransigenza con cui i datori di lavoro intendono gestire la trattativa per il rinnovo contrattuale nazionale. (l'Adige)
Fim, Fiom e Uilm territoriali hanno proclamato per oggi tre ore di sciopero. Continuiamo quindi la mobilitazione per conquistare la riapertura del tavolo e iniziare finalmente ad affrontare i temi e le rivendicazioni della nostra piattaforma, votata e sostenuta da centinaia di migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici". (LA NAZIONE)
«Più salario, meno orario». Una prima mobilitazione … (La Stampa)