Beirut bombardata, Hezbollah: «Nasrallah non è raggiungibile». Israele: difficile credere che sia vivo
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Una fonte vicina a Hezbollah ha riferito che il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, non è raggiungibile dopo il massiccio raid aereo di Israele ieri sera sulla periferia sud di Beirut, dove è situato il quartier generale del movimento. Nessuna dichiarazione ufficiale sulla sorte di Nasrallah, ma in precedenza una fonte vicina al gruppo aveva detto che il leader «sta bene». Fra i morti ci sarebbe la figlia Zainab. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nel sobborgo sarebbe situato il quartier generale di Hezbollah. Il Medio Oriente ormai è una polveriera. (Secolo d'Italia)
Questa volta l’obiettivo era l’uomo solo al comando di Hezbollah: Hassan Nasrallah. A Beirut qualcuno prega, in Israele cresce la sensazione che il leader sciita possa essere stato effettivamente colpito ma l’unica notizia - ancora da confermare - è che nel raid sarebbe rimasta uccisa la figlia. (ilmessaggero.it)
Raid aerei israeliani hanno colpito uno dei sobborghi meridionali di Beirut, molto popolato, ed è stata avvertita un’enorme esplosione. L’attacco è avvenuto un’ora dopo che migliaia di persone avevano partecipato ai funerali di un alto comandante di Hezbollah. (LAPRESSE)
Non c'è dubbio quindi che il governo di Benjamin Netanyahu stia "esagerando" e che l'esercito di Tel Aviv stia effettuando attacchi che sono "in violazione delle leggi umanitarie". (Today.it)
I devastanti bombardamenti israeliani nella capitale Beirut contro il quartiere generale di Hezbollah, le vittime civili, le decine di migliaia di sfollati, il rifiuto del cessate il fuoco, le voci su una possibile invasione di terra. (Tempi.it)
Per raggiungere lo scopo senza rischiare un’operazione militare di terra costosa e incerta nel Sud del Libano, Netanyahu sta mettendo in campo ogni tecnologia cibernetica e di intelligence (le detonazioni di cercapersone e walkie-talkie) e ogni potenza di fuoco aereo possibile (raid a tappeto nel Sud e nella Bekaa, e attacchi più o meno mirati su Beirut) per spingere Hezbollah e l’Iran a rivedere il loro approccio al conflitto e ai negoziati sul Medio Oriente. (Limes)