Turchia a pezzi: terrorismo e crisi interne affondano le ambizioni imperiali di Erdogan (nonostante l'abbraccio dei BRICS)
(di Gino Lanzara ) Nella russa, ed immune a qualsiasi giurisdizione penale internazionale Kazan, in un momento che avrebbe dovuto essere celebrativo, la Turchia si è riscoperta vulnerabile. L’investitura imperiale dei BRICS non preserva Ankara dalle crisi interne e dal loro periodico deflagrare. A poche ore dalla morte di Fethullah Gulen, condannato dalla storia patria a passare da mentore di Erdogan a diabolico deus ex machina delle cospirazioni anti reis del 2016, il terrorismo colpisce duramente, una volta di più, un Paese che aspira a dimensioni sultanali ma che è costretto a regolare sempre più spesso i conti con una storia complessa e con un presente intessuto da un regime che, proprio perchè al potere, è in cerca spasmodica di eventi che distraggano la massa dalle enormi difficoltà economiche e sociali. (Difesa Online)
La notizia riportata su altre testate
Il padrone di casa, Vladimir Putin, ha messo in guardia tutti dal pericolo che il conflitto in Medio Oriente si trasformi in una guerra su larga scala, ribadendo poi la forza e l'unità del popolo russo di fronte all'Occidente sulla questione Ucraina. (Tiscali Notizie)
Le coperture di questo prestito verranno dagli interessi generati dai beni e capitali russi congelati in Europa. (Contropiano)
“Sì” del Parlamento europeo, e ieri anche del Consiglio, ad un pacchetto di aiuti finanziari extra da 35 miliardi all’Ucraina. Quante volte abbiamo letto un titolo simile? L’ultima volta, appunto per 35 miliardi di euro, il 22 ottobre. (Nicola Porro)