La nuova America di Trump: "Via gli immigrati illegali, a qualsiasi costo"
"Sulle deportazioni non è una questione di costi, non abbiamo scelta", ha detto ieri a Nbc news il Donald Trump, che già in campagna elettorale aveva promesso di condurre una lotta all'immigrazione clandestina con le deportazioni di massa entro cento 100 dal suo ingresso alla Casa Bianca. Una promessa, come quella relativa alla stop alla guerra in Ucraina e ai nuovi dazi commerciali verso l'Unione Europea e la Cina, che segnerebbe la "nuova età dell'oro" degli Stati Uniti (Today.it)
Ne parlano anche altre fonti
La deportazione degli immigrati illegali è una priorità per Donald Trump. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, dopo la vittoria alle elezioni contro Kamala Harris, apre l'agenda nell'intervista al network Nbc. (Adnkronos)
In campagna elettorale, Donald Trump ha promesso che le deportazioni di massa non porteranno che benefici. «Ci libereremo dai criminali – ha detto – e i salari dei cittadini statunitensi smetteranno di scendere». (Avvenire)
Emettere nel primo giorno di insediamento una dichiarazione di emergenza nazionale, che potrebbe consentire di utilizzare fondi del Pentagono (anche per il muro al confine col Messico), strutture militari per la detenzione e aerei militari per le espulsioni: è l'ipotesi che i consiglieri di Donald Trump stanno valutando per realizzare la "più grande deportazione di ma… (L'HuffPost)
Donald Trump è determinato a mantenere le promesse elettorali in tema di immigrazione e si prepara ad avviare la più grande deportazione di massa del Paese, con lo spettro di una vera e propria caccia agli irregolari. (il Giornale)
Donald Trump, a quanto trapela, non perde tempo nel concretizzare le sue promesse elettorali. Tra queste, si profila l’impiego di risorse del Pentagono, dunque in teoria destinate alla difesa, per realizzare il progetto di deportare tutti gli immigrati che vivono e lavorano degli Stati Uniti senza autorizzazione. (Avvenire)
Mentre il mondo attende ancora la voce di Kamala Harris dopo la bruciante sconfitta elettorale alle elezioni americane, le voci dall’Italia si sentono eccome. Ne è un esempio l’associazione Don Bosco 2000 che, in una nota, esprime forte preoccupazione per la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti (Vita)