Il racconto di un salentino in Siria: «Spari a ogni ora, caos e coprifuoco: ecco come si vive oggi»

La guerra in Siria, come un po’ tutti i conflitti, ha (almeno) due facce. La prima è quella commentata come se si trattasse di una partita di Risiko: ci sono le forze governative appoggiate dalla Russia di Putin, i ribelli ex Al Qaeda foraggiati da Erdogan con la collaborazione di Israele, poi c’è il Nord-Est con i curdi e gli americani. La chiamano geopolitica, ma è più simile a un fantacalcio. Poi c’è la facciata nascosta, quella che non risponde alle logiche di semplificazione delle cronache o alle analisi degli osservatori che osservano da lontano. (quotidianodipuglia.it)

La notizia riportata su altri giornali

Capisco chi ci ha rinunciato. Ha alzato le spalle e ha detto: tro… (la Repubblica)

«Eravamo così entusiasti. Vi lavorano maestri, psicologi, cuochi. (Corriere del Ticino)

Il modo in cui i ribelli guidati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad può essere visto come un’estensione della rivolta lanciata nel 2011? Cosa succede nei processi politici e istituzionali una volta che il tiranno è fuggito? Come sono presenti e mobilitati oggi in Siria gli esempi e i controesempi iracheni, egiziani e tunisini? Elementi di risposta con Leyla Dakhli, storica della Siria e specialista in rivoluzioni arabe, curatrice in particolare di Lo Spirito della Rivolta. (PRESSENZA – International News Agency)

Siria, alla moschea degli Omayyadi si festeggia la fine di un incubo

Radio1 e Gr1 sono fortemente impegnati su quanto sta accadendo in Siria con trasmissioni speciali in diretta realizzate con gli inviati e i corrispondenti, che stanno raccontando l'evolversi degli avvenimenti con la presa del potere da parte dei ribelli jihadisti e la fuga di Assad. (Rai Storia)

Milano, 9 dic. - La moschea degli Omayyadi è il luogo di culto più importante di tutta la Siria. Qui all'indomani della caduta di Damasco vengono a pregare e a incontrarsi i siriani per celebrare la fine del regime di Bashar al Assad. (Il Sole 24 ORE)