Alta tensione in Siria, i ribelli jihadisti assediano Aleppo
Aumenta il fronte caldo in Medio Oriente. Un nuovo inaspettato sviluppo militare torna a stravolgere i delicati equilibri dell'area: forze jihadiste filo-turche sono entrate senza colpo ferire ad Aleppo, la metropoli nel nord della Siria, patrimonio mondiale Unesco, a lungo contesa nel contesto della guerra siriana ma per gli ultimi otto anni rimasta saldamente in mano alle forze governative, sostenute da Russia e Iran. (Sky Tg24 )
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Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump «vuole un cessate il fuoco» e «un accordo sugli ostaggi a Gaza prima di assumere l'incarico il 20 gennaio» alla Casa Bianca. A sostenerlo è il senatore Repubblicano Lindsey Graham ad Axios. (La Stampa)
Le cose in Siria hanno lo stesso odore anche se passano gli anni. In fondo è una guerra, gli uomini si uccidono fra loro, i morti sono pesanti e difficili da trasportare. (La Stampa)
Con la tregua in Libano che al momento regge ma resta appesa a un filo, la guerra mondiale combattuta in Medio Oriente torna a infiammare la Siria, dove si confrontano da anni turchi, russi, americani e israeliani. (Il Fatto Quotidiano)
Sono ormai oltre 250 i morti causati dal conflitto che si è riacceso da mercoledì in Siria, dopo anni di precaria calma, parallelamente alla cessazione delle ostilità con la tregua fra Israele ed Hezbollah entrata in vigore nel sud del Libano. (RSI Radiotelevisione svizzera)
I ribelli dopo otto anni sono tornati. Erano fuggiti, alla fine di una lunghissima e sanguinosa battaglia, quando la città era stata ripresa dalle forze governative di Assad, grazie all’aiuto fondamentali di tre alleati: i russi, gli iraniani ed Hezbollah. (ilmessaggero.it)
“Siamo fratelli, non abbiate paura”. L’appello di uno dei capi Hayʼat Tahrir al-Sham (Hts) è lanciato sui social e nei megafoni fissati sulle auto. (Il Fatto Quotidiano)