Macron, l’ultima carta. Le Pen già sfida: “Pronta a un’altra sfiducia”
PARIGI. A mezzogiorno di ieri, il segretario del Partito socialista Olivier Faure, cappotto nero sopra la cravatta scura, sfila insieme ai due capigruppo del partito davanti alle telecamere piazzate nei pressi dell’Eliseo, invitati dal presidente Macron alle consultazioni. È l’istantanea che segna una novità nella crisi politica che si è aperta mercoledì in Francia con la caduta del governo di Mi… (La Stampa)
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Posso benissimo votare ancora una volta una mozione di censura". "Che nessuno pensi che d'ora in poi avrò le mani legate. (Adnkronos)
Nel caso francese, tuttavia, la particolarità sta nel fatto che la trappola in cui il presidente Macron è caduto l’ha preparata lui stesso. Dopo il deludente risultato della sua lista nelle elezioni europee della scorsa primavera, ha sciolto l’Assemblea Nazionale e ha indetto nuove elezioni, nella speranza di ricevere un’approvazione plebiscitaria dal popolo francese. (ilmessaggero.it)
Eccolo al lavoro, il presidente che non ha mandato giù la mozione di censura. Non si aspettava l’"unione contro natura" fra estremisti di destra e di sinistra, fra Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sfiduciato il governo Barnier, la Francia affronta l’ennesima crisi politica: estrema sinistra e destra unite per buttare giù il governo. Pillitteri, addio al sindaco della Milano da bere e protagonista di un clamoroso litigio con i sindacati leghisti. (L'HuffPost)
Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, evidenziando che le metriche fiscali del paese, che sono più deboli rispetto ai peer della categoria di rating, e i suoi maggiori rischi di politica fiscale sono stati importanti fattori trainanti della revisione a "Negativo" in ottobre delle prospettive sul rating sovrano "AA-" del paese. (LA STAMPA Finanza)