La palla passa ora al Parlamento. Disinnescata la minaccia referendum
Deve intervenire il Parlamento, dice la Consulta, pur respingendo il ricorso per incostituzionalità dell'intera riforma. E sull'autonomia differenziata i partiti, soprattutto della maggioranza, deve mettersi al lavoro. Si tratta di modificare quella parte della legge dichiarata illegittima dai giudici costituzionali, «colmare i vuoti» segnalati, dice l'Alta Corte. La corsa prima delle elezioni europee, imposta dalla Lega, è stata vissuta un po' come una forzatura da FdI e Fi che ora, probabilmente, non vedono di cattivo occhio l'opportunità di fare alcuni aggiustamenti. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Come Luca Zaia, che vede nell’autonomia la rappresentazione più concreta possibile del vecchio sogno leghista della secessione e che, nel 2017, promosse e stravinse in Veneto un referendum proprio su questo. (il manifesto)
Smontata nei suoi ingranaggi essenziali, come fu undici anni fa per il «porcellum» elettorale, sempre firmato dal senatore e ministro leghista. (il manifesto)
Ritenuta “non fondata”, invece, la questione di costituzionalità dell’intera legge. La sentenza demolisce, di … (Il Fatto Quotidiano)
«La riforma dell’autonomia differenziata va abbandonata», anche perché ciò «che non è stato bocciato dalla Consulta risulterà inapplicabile». Gaetano Azzariti, professore ordinario di diritto costituzionale all’università La Sapienza, esperto che più volte è intervenuto sul tema, chiede alla politica di cambiare strada e pensare alla «solidarietà tra i territori». (la Repubblica)
Su singoli profili della legge attenderemo le motivazioni della sentenza, per valutare gli eventuali correttivi da apportare». «La decisione della Corte costituzionale ha chiarito in maniera inequivocabile che la legge sull'autonomia differenziata nel suo insieme è conforme alla Costituzione. (LaC news24)
Sette punti della legge Calderoli sono incostituzionali. E altri cinque vanno letti in modo «costituzionalmente orientato». (ilmattino.it)