Siriani in Svizzera, «è presto per dire se torneranno a casa»
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La Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) ha sottolineato che le conseguenze del cambiamento dei rapporti di forza in Siria sulle procedure di asilo in Svizzera non sono ancora prevedibili. Secondo la SEM, i siriani che desiderano tornare nel loro Paese osserveranno prima di tutto l'evoluzione della situazione sul posto. E ci vorranno diverse settimane, o addirittura mesi, perché la nuova struttura e la sua stabilità prendano forma. (Corriere del Ticino)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Keystone-ATS Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, la Svizzera ha invitato tutte le parti coinvolte nella guerra civile in Siria a rispettare il diritto internazionale umanitario. I civili devono essere protetti. (tvsvizzera.it )
La Grecia ha sospeso le richieste di asilo di circa 9.000 siriani, secondo Reuters online citando una fonte di alto livello del governo ellenico. Dopo la Germania, anche Austria, Grecia, Danimarca, Norvegia hanno annunciato la sospensione delle domande di asilo per i siriani, insieme alla Svezia che sospenderà anche le decisioni di espulsione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La vittoria dei ribelli che nel giro di pochi giorni hanno marciato sulla capitale Damasco non significa però che le 28’000 persone provenienti dal Paese mediorientale e che oggi vivono nella Confederazione rientreranno presto in patria. (rsi.ch)
Al momento non è chiaro come si svilupperà la situazione, ha affermato un portavoce del ministero citato dal magazine, per questo motivo non è possibile fare delle valutazioni fondate. Lo scrive il portale di Der Spiegel. (Il Messaggero Veneto)
Nel 2012, per contro, l’Ambasciata di Svizzera a Damasco era stata chiusa per ragioni di sicurezza: «Dal dicembre del 2017 nella capitale siriana è garantita una presenza umanitaria. Compito di questo ufficio è il coordinamento delle attività umanitarie della Svizzera nel Paese. (Corriere del Ticino)