Smartwatch e bodycam per la sicurezza negli ospedali del Veneto

Smartwatch e bodycam per la sicurezza negli ospedali del Veneto

Dispositivi indossabili, simili in tutto e per tutto a dei moderni smartwatch, e body cam per gli operatori sanitari. Sono le misure sperimentali adottate dalla sanita' del Veneto per garantire la sicurezza degli operatori sanitari in ospedali e pronto soccorso. Le iniziative sono state presentate stamani a Venezia nel corso di un punto stampa dal presidente della Regione, Luca Zaia, e dal direttore del Dipartimento sanita' regionale, Massimo Annicchiarico, in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sono strumenti per difendere gli operatori della sanità e verranno adottati soprattutto per prevenire gli episodi più gravi, anche se c’è il rischio che passi l’idea di ospedali «militarizzati», iper sorvegliati. (Corriere della Sera)

Un investimento di 4 milioni di euro annunciato dal presidente della Regione Luca Zaia: «Serve adeguamento legislativo fortemente punitivo» (Open)

In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari”, celebrata il 12 marzo, lo IOV-Irccs di Castelfranco Veneto ha ribadito il suo impegno nel contrastare la violenza contro il personale sanitario. (Oggi Treviso)

Violenze contro i sanitari, arrivano le bodycam per proteggere donne e operatori a rischio
Violenze contro i sanitari, arrivano le bodycam per proteggere donne e operatori a rischio

Anche l’Asst Papa Giovanni XXIII, seconda in Lombardia dopo l’Asst Pavia, sceglie di adottare i dispositivo, indossabile come un orologio, collegato con una centrale operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. (IL GIORNO)

Uno dei nostri primi atti è stato quello di riportare presidi di polizia negli ospedali, in collaborazione con il Viminale. «Che senso ha fare del male a chi cerca di alleviare le ferite, di guarire, di proteggere la dignità della vita? Le aggressioni al personale sanitario sono un fenomeno assurdo e disgustoso. (Frosinone News)

Aree di degenza (135 casi), pronto soccorso (71 casi) e ambulatori (64 casi) i principali teatri di queste situazioni; infermieri e Oss le figure più colpite, anche se pure le guardie mediche, per la natura intrinseca del loro lavoro, risultano tra le figure più esposte. (ilgazzettino.it)