Dopo l'accordo Ue Meloni resta in trincea: spiragli nelle trattative per un posto di peso

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– “Non ha capito la differenza tra l’Italia e la maggioranza". E adesso potrebbe accadere che Ursula von der Leyen e le componenti del Ppe più favorevoli all’integrazione della destra di governo italiana nella maggioranza europea "si ricompattino e si arrocchino" a scapito non solo dei conservatori europei di Ecr guidati da Giorgia Meloni, ma del nostro Paese. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier italiana Giorgia Meloni (foto d’archivio)EPA Perché al dunque il risultato dell’astensione sulla candidata alla presidenza della Commissione von der Leyen e il voto contrario sull’Alta commissaria Kaja Kallas e sul presidente del Consiglio Antonio Costa condanna la premier a un negoziato tutto in salita con la maggioranza popolar-socialista-liberale e i grandi paesi fondatori. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Touch down for @antoniolscosta in Brussels and first touch base together with @kajakallas ! I know that the three of us can make such a great team. I look forward to seeking confirmation from the @Europarl_EN . (AGI - Agenzia Italia)

Una performance atroce che non rassicura sulla sua stabilità psicofisica complessiva". Trump si è attenuto allo schema andando all'attacco ma senza esagerare e Biden ha fatto esattamente quello che i suoi sostenitori temevano. (Liberoquotidiano.it)

Durante il Consiglio europeo sono state prese decisioni importanti come le nomine della presidente della Commissione, dell'Alta Rappresentante dell'Ue e del presidente del Consiglio europeo, ma non solo: è stata approvata l'Agenda strategica ed è stata rinnovata la strategia europea su Ucraina e Medio Oriente. (Fanpage.it)

Nomine Ue, Meloni e la negoziazione per la vicepresidenza, la terna tra Fitto, Crosetto e Cingolani, le condizioni a von der Leyen: deleghe con portafoglio e competenze esclusive

E non c’è decisione senza il primo ministro Meloni». L’unica intenzione, e l’unico motivo per cui abbiamo preparato questa posizione comune, è quella di facilitare questo processo. (Il Sole 24 ORE)

Dopo la scelta di dire no ad Antonio Costa e Kaja Kallas e di astenersi su Ursula, la premier prosegue la sua campagna per ottenere una poltrona di peso. All'estero viene descritta come colei che vuole "stravolgere gli equilibri", mentre alti funzionari Ue e rappresentanze diplomatiche degli stati membri dell’Unione Europea parlano di "errori strategici" che oggi le costano l’isolamento. (Il Giornale d'Italia)

Ma difficilmente i deus ex machina dell'accordo che ha premiato Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas potranno sorridere. Giorgia Meloni non può sorridere dopo la tornata di euro-nomine del recente Consiglio Europeo, che ha visto l'Italia spinta relativamente ai margini da un misto di assenza di decisionismo e calcoli elettorali. (Inside Over)