Il caso Ravasio finisce sulla Rai a "Estate in diretta"
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Il delitto Ravasio di Parabiago sugli schermi nazionali Parabiago – E’ una storia infinita quella del delitto di Fabio Ravasio a Parabiago e che nel pomeriggio di mercoledì, 4 settembre, ha ritrovato posto anche sui media nazionali, tornando in televisione a “Estate in diretta“, programma di approfondimento sulla prima rete Rai, dopo che già nei pomeriggi del 27-28 e 29 agosto, si era cercato di fare luce su quanto accaduto. (Sempione News)
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La villa di via Duca di Genova nel centro di Parabiago, residenza di Adilma Pereira Carneiro e Fabio Ravasio, è stata posta sotto sequestro e ora, per arrivare a ricostruire con maggiore precisione i dettagli del piano che ha infine condotto all’omicidio del 52enne, si indagherà anche sugli elementi che potranno emergere dall’analisi di quanto rinvenuto nella casa; altro passaggio fondamentale sarà poi l’esame del contenuto dei telefoni cellulari sequestrati alle otto persone fino ad ora sottoposte a fermo, mentre si sta cercando di chiarire la vicenda della paternità degli ultimi due figli di Adilma. (IL GIORNO)
Parabiago (Milano), 4 settembre 2024 – Era una delle posizioni in “divenire” ormai da qualche giorno e, dopo gli ultimi interrogatori, anche un nono soggetto è entrato nel registro degli indagati della procura delle Repubblica di Busto Arsizio nel contesto dell’inchiesta che punta a chiarire i particolari della morte di Fabio Ravasio, il 52enne parabiaghese volontariamente investito e ucciso lo scorso 9 agosto a compimento di un piano ordito dalla compagna, la 49enne Adilma Carneiro Pereira. (IL GIORNO)
Forti dubbi sull’atto Tuttavia, manca un atto di riconoscimento formale dello stesso Ravasio nei confronti di quei bambini. (malpensa24.it)
Leggi tutta la notizia Oltre alle otto persone già arrestate per il finto incidente architettato per uccidere Fabio Ravasio, c'è una nona persona indagata. (Virgilio)
Parabiago (Milano) – Adilma Pereira Carneiro, la mantide brasiliana di 49 anni, ha fatto registrare gli ultimi due figlioletti all'anagrafe con il cognome di Fabio Ravasio lo scorso 8 agosto, cioè il giorno prima di farlo uccidere, così come sostenuto dalla procura di Busto Arsizio. (IL GIORNO)
I due gemelli, che secondo le testimonianze venivano trattati dalla vittima come se fossero suoi, non sono stati riconosciuti ufficialmente dal parabiaghese. (LegnanoNews.com)