Il Medio Oriente torna a infiammare il petrolio, il mercato teme uno stop delle forniture. Dove possono arrivare i prezzi

Il Medio Oriente torna a infiammare il petrolio, il mercato teme uno stop delle forniture. Dove possono arrivare i prezzi
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Milano Finanza ECONOMIA

Gli investitori attendono ora i dati sulle scorte e la riunione dell’Opec+ del pomeriggio. Secondo gli esperti, qualsiasi accenno alla prosecuzione degli aumenti della produzione potrebbe compensare le preoccupazioni relative alle interruzioni delle forniture dal Medio Oriente (Milano Finanza)

La notizia riportata su altri giornali

Per il momento i prezzi medi di benzina, diesel e Gpl sono ancora in calo ma le quotazioni dei prodotti raffinati sui mercati finanziari non fanno presagire niente di buono. Quando si registreranno i primi rialzi alla pompa e quanto dureranno? Andiamo per ordine. (Today.it)

– Titoli petroliferi a picco in Borsa in scia alla frenata del prezzo del greggio, con i futures sul Wti che scivolano sotto i 68 dollari al barile, in ribasso di oltre tre punti percentuale. A pesare è la notizia che l’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo, starebbe pensando a un aumento della produzione da dicembre, anche se la mossa dovesse portare a un periodo prolungato di bassi prezzi del petrolio. (Agenzia askanews)

Quotazioni del petrolio a picco sui mercati internazionali, in attesa di un aumento produttivo da parte dell'Opec+ e di rumors che parlano di un cambio di strategia dell'Arabia Saudita, che sarebbe pronta ad aumentare la produzione, abbandonando l'idea di controllare il prezzo del greggio e spingerlo verso un dato livello desiderato Addio al target dei 100 dollari Stando ad una indiscrezione del Financial Times, l’Arabia Saudita sarebbe pronta ad abbandonare il suo obiettivo di prezzo "non ufficiale" di 100 dollari al barile e si preparerebbe quindi ad aumentare la produzione, rassegnandosi a gestire un periodo di prezzi più bassi. (QuiFinanza)

Il petrolio Usa accelera sopra i 72 dollari (+3%)

Nella serata di ieri, l’Iran ha lanciato circa 180 missili balistici contro diversi siti in Israele, un attacco che Teheran ha dichiarato essere la risposta all’assassinio israeliano del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, avvenuto la settimana precedente. (Wall Street Italia)

Nonostante il premio di rischio geopolitico, i prezzi del petrolio sono destinati a rimanere sotto pressione, appesantiti da una domanda più lenta del previsto e dall’incertezza sulla revoca dei tagli alla produzione da parte dell’OPEC+. (MeteoWeb)

Accelera il greggio nel giorno in cui si riunisce il vertice Opec e in attesa delle scorte settimanali Usa previste in serata mentre in Medio Oriente la tensione resta altissima. Il petrolio Usa si porta sopra i 72 dollari (Wti +3,29% a 72,13 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +3,03% a 75,79 dollari al barile). (La Gazzetta del Mezzogiorno)