La mossa di piazza Gae Aulenti soddisfa uno degli auspici del Rapporto Draghi

Ultim'ora news 12 settembre ore 12 L’acquisto da parte di Unicredit di una quota del 4,49% delle azioni di Commerzbank messe in vendita dallo Stato tedesco ha sorpreso molti, ma è forse il segno dei tempi. Secondo il Rapporto Draghi sul futuro della competitività europea pubblicato pochi giorni fa, bisogna superare «l’attuale forte inclinazione nazionale» delle banche dell’Unione Europea. Occorre dunque rimuovere i principali ostacoli normativi alle fusioni e acquisizioni cosiddette cross-border, cioè transfrontaliere. (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre testate

MILANO. Andrea Orcel, versione «supersonic man» (copyright Mediobanca), gioca d’attacco e, ritenendo maturi i tempi, muove il suo cavallo sullo scacchiere del risiko bancario. (La Stampa)

L’istituto ha acquistato la quota del 4,49% di Commerzbank che lo Stato tedesco ha messo in vendita. La quota venduta si attesta attorno ai 702 milioni ed è solo una parte dell’operazione di Unicredit che, in realtà, ha fatto di più: la banca ha acquistato complessivamente una partecipazione azionaria pari a circa il 9% del capitale sociale di Commerzbank AG. (LA NOTIZIA)

(Monrealelive.it) L’operazione, denominata “Lua Mater”, ha portato all’esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 13 individui sospettati di essere affiliati alle famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto. (Monrealelive.it)

UniCredit "Dopo un lungo e drastico processo di ristrutturazione, che ha incluso aumenti di capitale, cessioni di attività e de-risking,è tornata sulla scena europea come uno degli attori più attivi per il potenziale consolidamento del mercato bancario europeo". (LA STAMPA Finanza)

Come si sta organizzando ora la banca di Francoforte (Milano Finanza)

Commerzbank, Unicredit e il risiko bancario: il capo Manfred Knof ha risollevato l’istituto tedesco dalla soglia del baratro nel 2009. E ora se ne va. La banca è decisamente migliorata, ma arrivano i venti contrari: la debolezza dell’economia della Germania, i maggiori accantonamenti per perdite su prestiti, il calo dei tassi in vista e poi i problemi in Russia e Polonia (FIRSTonline)