Brigata Sassari in allerta massima ma non è prevista l’evacuazione

Sassari Le ultime ore le hanno vissute nei bunker, al riparo. I bombardamenti israeliani nel Libano del sud hanno fatto scattare il “livello di allerta 3” nelle basi dell’Unifil, gli avamposti delle Nazioni Unite che ospitano i soldati impiegati nella missione di “peacekeeping”, letteralmente “mantenimento della pace”, comandata dai militari della Brigata Sassari (circa 500 attualmente in Libano su un totale di 1076 militari italiani) che da diversi mesi guidano i caschi blu in Libano e che sembrano destinati a restare in azione, nonostante tutto. (La Nuova Sardegna)

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Libano, decine di carri armati israeliani a ridosso della base Unifil In Medioriente nel sud del Libano decine di carri armati israeliani sono a ridosso della base Unifil in una giornata che registra morti e sfollati. (TV2000)

Ad essere state colpite sono state due basi sotto il controllo italiano e una base indonesiana. Fonti Onu, riprese dall'agenzia Reuters, hanno dichiarato che "soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell'Unifil nel sud del Libano". (Liberoquotidiano.it)

Lo ha riferito la Reuters, citando una fonte dell'Onu, secondo la quale nel mirino è finita la base principale dei caschi blu dell'Onu a Naqoura. NAQURA. (YouTG.net)

Tenenti: «Unifil per ora resta solo a presidiare»

Tensione in Libano. Soldati israeliani hanno sparato contro il quartier generale e altre due basi di Unifil. Negli Stati Uniti l'uragano Milton si è abbattuto sulla Florida: almeno 4 morti in Florida e quasi tre milioni di utenti senza luce. (ilmessaggero.it)

Vengono segnalati scontri tra combattenti di Hezbollah e forze armate israeliane ad Ain Ebel, un piccolo centro una volta abitato da più di mille persone e attualmente in gran parte deserto a causa degli sfollamenti libanesi. (Contropiano)

La situazione sul campo nel sud del Libano è un rebus di strategia e segretezza che tiene il mondo con il fiato sospeso ma ancora non è davvero esplosa. Il Times of Israel scrive di 15mila soldati già pronti all’azione, ma diverse fonti occidentali parlano di circa 40mila uomini. (il manifesto)