Auto aziendali, in manovra resta la stretta (con beffa): cosa cambia, chi pagherà di più
In Manovra resta la stretta per le auto aziendali. Tasse più alte dunque per le auto a benzina e gasolio e più basse per le elettriche (e supercar) assegnate in uso promiscuo ai dipendenti. Una stretta che è di fatto anche retroattiva: scatta anche per le auto ordinate nel 2024. La riscrittura della norma è infatti saltata in extremis ma non si esclude un nuovo tentativo con il decreto Milleproroghe (Corriere della Sera)
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Analizziamo le principali misure introdotte dal testo del ddl Bilancio per il mondo del lavoro, tra le quali spiccano le disposizioni relative al welfare aziendale, ai rimborsi delle spese sostenute nell’ambito di trasferte, al riordino delle detrazioni da lavoro dipendente e al sostegno e alla conciliazione dei tempi vita-lavoro. (MySolution)
Premiate le famiglie con figli, mentre la possibilità dei dipendenti con un buon reddito di detrarre alcune spese subisce limitazioni importanti (Open)
La Manovra 2025 rischia di trasformarsi in una vera e propria stangata per le imprese e i dipendenti che utilizzano le auto aziendali, concesse come fringe benefit. Cambiano infatti le regole fiscali, introducendo un nuovo regime in vigore dal 1° gennaio. (PMI.it)
A pagare le conseguenze saranno i dipendenti che hanno auto del primo tipo. Di fatto, si alzeranno le imposte per le auto a benzina e a gasolio, mentre si abbasseranno quelle per le elettriche e ibride. (Fanpage.it)
Il nuovo sistema modifica i meccanismi per calcolare il valore dell’auto ai fini dell’imposizione fiscale e contributiva. Nella maggior parte dei casi questo valore aumenta, e i dipendenti pagheranno più tasse. (Corriere della Sera)
Attualmente, l’articolo 51 prevede che i benefit concessi ai dipendenti siano fiscalmente rilevanti oltre un determinato limite: 258,23 euro annui. (Fiscoetasse)