La Corte di Mosca ordina arresto in contumacia di Yulia Navalnaya

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La Corte di Mosca ordina arresto in contumacia di Yulia Navalnaya 09 luglio 2024 Mosca, 9 lug. - Mandato di arresto in contumacia di un tribunale di Mosca per Yulia Navalnaya, la vedova del defunto leader dell'opposizione russa Alexei Navalny morto in un carcere siberiano. La donna che vive in esilio è accusata di partecipazione a una "organizzazione estremista". I giudici hanno affermato di aver "accolto la richiesta degli investigatori e deciso una misura preventiva sotto forma di detenzione per due mesi". (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

La Russia ha incluso Yulia Navalnaya, vedova di Alexei Navalny morto in prigione a febbraio, nell'elenco dei "terroristi ed estremisti", due giorni dopo aver emesso un mandato di arresto in contumacia contro di lei. (Alto Adige)

PUBBLICITÀ Mandato di arresto in contumacia per Yulia Navalnaya, vedova dell'oppositore russo Alexei Navalny, morto il 16 febbraio scorso nella colonia penale IK-3 dove stava scontando una pena di oltre trent'anni. (Euronews Italiano)

Yulia Navalnaya nel mirino di Putin: il mandato di arresto e la sua risposta. Storia di una donna senza paura L'accusa è di partecipazione a organizzazione estremista. Questo significa che se la donna tornasse in Russia, verrebbe subito arrestata (Milleunadonna.it)

Russia, mandato di arresto per Yulia Navalnaya

Con il marito Aleksej, Julia Navalnaja ha condiviso anni di lotte per una cambiamento politico nel Paese. Immedia… (la Repubblica)

Così ecco che ora anche contro Yulia, che si trova all’estero, è stato spiccato un mandato di cattura dal tribunale del distretto Basmanny, famigerato per le sue decisioni. Lei, Yulia Navalnaya, non ha avuto il buon gusto (la prudenza?) di defilarsi e continuare la sua vita in silenzio. (Corriere della Sera)

I giudici hanno "accolto la richiesta degli investigatori e deciso una misura preventiva sotto forma di detenzione per due mesi". Il tribunale russo ha accusato Yulia, esponente dell'opposizione in esilio, di far parte di una "organizzazione estremista". (Il Dubbio)