In Siria una rivoluzione che potrà riuscire. Intervista a Leyla Dakhli

La ricercatrice Leyla Dakhli, storica della Siria e specialista in rivoluzioni arabe, ripercorre le condizioni e il significato della caduta di Bashar al-Assad. Discute del ritorno dei rifugiati e sottolinea le differenze con i processi in atto in Libia e Tunisia_ Il modo in cui i ribelli guidati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad può essere visto come un’estensione della rivolta lanciata nel 2011? Cosa succede nei processi politici e istituzionali una volta che il tiranno è fuggito? Come sono presenti e mobilitati oggi in Siria gli esempi e i controesempi iracheni, egiziani e tunisini? Elementi di risposta con Leyla Dakhli, storica della Siria e specialista in rivoluzioni arabe, curatrice in particolare di Lo Spirito della Rivolta. (PRESSENZA – International News Agency)

Su altri media

La prima è quella commentata come se si trattasse di una partita di Risiko: ci sono le forze governative appoggiate dalla Russia di Putin, i ribelli ex Al Qaeda foraggiati da Erdogan con la collaborazione di Israele, poi c’è il Nord-Est con i curdi e gli americani. (quotidianodipuglia.it)

Aiutiamo i bambini pure nel loro inserimento: consideri, infatti, che la maggior parte delle famiglie sono povere e i bimbi, invece di andare a scuola, sono costretti a raccogliere l’immondizia per strada per poter racimolare qualche soldo. (Corriere del Ticino)

Il racconto di un salentino in Siria: «Spari a ogni ora, caos e coprifuoco: ecco come si vive oggi»

Dal confine tra Libano e Siria i servizi dell'inviata Azzurra Meringolo che sta seguendo il rientro dei profughi siriani in patria. (Rai Storia)

Milano, 9 dic. - La moschea degli Omayyadi è il luogo di culto più importante di tutta la Siria. Qui all'indomani della caduta di Damasco vengono a pregare e a incontrarsi i siriani per celebrare la fine del regime di Bashar al Assad. (Il Sole 24 ORE)