Brasile, la Corte Suprema restituisce agli indigeni la terra sottratta dai coloni tedeschi
La Corte Suprema brasiliana difende il diritto alla terra dei popoli indigeni del Brasile. E boccia come incostituzionale la norma con cui si voleva restringere la possibilità di riconoscere nuove riserve in Brasile. Con 9 voti favorevoli e 2 contrari i giudici hanno, infatti, definito incostituzionale la legge che stabiliva che solo le terre occupate dagli indigeni nel giorno in cui è entrata in vigore la Costituzione federale, il 5 ottobre 1988, potevano essere designate come aree protette. (Secolo d'Italia)
Ne parlano anche altre fonti
«Il settore agroalimentare, la “bancada ruralista” e i loro alleati hanno perso un’importante battaglia nella loro guerra aperta contro i diritti dei popoli indigeni: la Corte Suprema brasiliana ha infatti respinto la tesi del Marco Temporal (o Limite temporale). (Terra Nuova)
Nove degli undici giudici della Corte Suprema brasiliana hanno votato contro il tentativo dell’agroindustria locale di impedire alle comunità indigene di rivendicare terre che non occupavano fisicamente nel 1988 (Fanpage.it)
La festa di centinaia di aborigeni al termine del processo a Brasilia (Corriere TV)
La storica sentenza rappresenta una sonora sconfitta per la potente lobby agricola, appoggiata dall’ex presidente di destra Jair Bolsonaro. (RSI.ch Informazione)
Infatti, la Corte Suprema brasiliana ha dichiarato l’incostituzionalità del “Marco temporal“(o “Limite temporale”), secondo cui le popolazioni native che non avessero dimostrato di abitare fisicamente le loro terre prima del 5 ottobre 1988 – data in cui venne promulgata la Costituzione brasiliana – avrebbero perso il diritto alla demarcazione ufficiale e alla protezione delle loro terre ancestrali. (L'INDIPENDENTE)
Un dettaglio? I due giudici a favore di Santa Catarina erano stati nominati dall'ex presidente Jair Bolsonaro, deciso a contrastare i reclami degli indios e a spingere per una loro assimilazione. Il risultato? Un 9-2 dei giudici della Corte a favore degli indigeni. (Corriere del Ticino)