Medici di base, nuovi assunti saranno dipendenti Ssn e lavoreranno nelle Case di Comunità: cosa cambia

Introduzione Sono molte le novità che, a breve, riguarderanno i medici di base. Una su tutte: i nuovi dottori non avranno un loro studio privato, ma, come previsto dal Pnrr, saranno assegnati dai distretti prioritariamente alle oltre 1.400 Case di comunità che apriranno in tutta Italia entro metà del prossimo anno. Non solo. I medici di base freschi di specializzazione non saranno più, come succede oggi, dei liberi professionisti che siglano una convenzione con il Ssn in base alla quale tenere aperti i loro ambulatori per alcune ore al giorno. (Sky Tg24 )

Su altre fonti

Medico di famiglia: come cambia Il progetto di riforma in cantiere prevede una trasformazione radicale: i futuri medici di famiglia non saranno più liberi professionisti che lavorano nel proprio studio, ma dipendenti pubblici integrati in strutture più ampie e organizzate. (Io Donna)

Una novità che dovrebbe interessare i nuovi medici di famiglia mentre chi resta in libera professione negli studi - oggi contiamo circa 40 mila medici di base in Italia - dovrà mettere a disposizione un numero minimo di ore per la Sanità territoriale tra le 14 e le 16 a settimana. (Corriere della Sera)

Il 2025 si apre con l’ipotesi di alcune grandi novità per i medici di base, con il governo di Giorgia Meloni che starebbe lavorando a un testo di legge per renderli lavoratori dipendenti del Ssn (Servizio sanitario nazionale) e non più dei liberi professionisti. (QuiFinanza)

Anelli (Fnomceo): “Medici di famiglia pronti a svolgere venti milioni di ore l’anno nelle case di comunità”

Preliminare e’ la domanda: esiste un numero di telefono del SSN? Oggi no, ma in potenza sì. Un recente articolo del nefrologo Giuseppe Remuzzi (Istitituto Mario Negri) su Il Corriere sollecita alcune considerazioni. (L'HuffPost)

I nuovi medici di famiglia saranno assunti direttamente dal Servizio sanitario nazionale per lavorare sul territorio dove saranno assegnati dai distretti prioritariamente alle oltre 1400 Case di Comunità che apriranno in tutta Italia entro metà del prossimo anno grazie ai fondi del Pnrr. (Il Sole 24 ORE)

Venti milioni di ore l’anno: è il tempo che, già oggi, gli oltre quarantamila medici di medicina generale italiani sono pronti a dedicare ai servizi per i cittadini nelle Case di Comunità. Cosa significa? Che non c’è più differenza, ad esempio, tra medici di famiglia e medici di continuità assistenziale. (Sanità24)