Messina Denaro, “episodi inquietanti”: caccia ai complici
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Nei pizzini sequestrati alla sorella Rosalia nuovi spunti investigativi 2' DI LETTURA PALERMO – Ora è caccia alle talpe e ai complici. Nella gamba della sedia a casa di Rosalia Messina Denaro non c’era solo il diario clinico di Matteo Messina Denaro. “L’esito delle perquisizioni forniva anche l’inquietante notizia delle informazioni dettagliate di cui Rosalia – scrivono i magistrati – era venuta in possesso sul funzionamento delle telecamere installate dalla polizia giudiziaria per finalità investigative”. (Livesicilia.it)
Ne parlano anche altri giornali
Non solo i nomi in codice che fanno anche sorridere come Fragolina o Fragolona con quest’ultimo nomignolo affibbiato alla sorella maggiore ora arrestata. Mostra un boss indipendentista che non riconosce lo stato. (BlogSicilia.it)
In un foglietto il delirio di onnipotenza del boss mafioso che si sente un perseguitato dallo Stato (Sky Tg24 )
Si tratta dell’avvocato trapanese Daniele Bernardone. La sorella del boss, dopo l’arresto, è stata trasferita nel carcere Pagliarelli. L’arresto di Rosalia Messina Denaro (BlogSicilia.it)
È la convinzione che mette nero su bianco il gip di Palermo, Alfredo Montaldo, nell’ordinanza di arresto della sorella del boss, Rosalia, alla luce dei diversi pizzini trovati nella casa di Castelvetrano della donna. (RagusaNews)
Avrebbe gestito anche la “cassa” e la rete dei pizzini, consentendo quindi all’ex primula di comunicare con i suoi uomini nel corso della sua lunga latitanza: “Avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettazione ed omertà che ne deriva – si legge nell’ordinanza – e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche”. (BlogSicilia.it)
Una miniera d’oro di informazioni sulla quale gli investigatori, coordinati dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Piero Padova e Gianluca de Leo, stanno lavorando. (Grandangolo Agrigento)