I passeggeri dei mezzi pubblici sì hanno diritto alla rivolta
Un altro venerdì della vergogna per il trasporto pubblico. Giorni fa il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha detto che vi sono oggi in Italia tutti gli ingredienti - a partire dalla perdita di potere d’acquisto dei salari e degli stipendi - per giustificare una rivolta sociale. Frase, a dir poco, infelice. Ma chi avrebbe veramente diritto di rivoltarsi è il passeggero e viaggiatore vittima di ripetuti scioperi che ormai non hanno più fasce di garanzie. (Corriere della Sera)
Su altri media
Code alle fermate dei mezzi pubblici, che passano col contagocce. Incolonnamenti e ingorghi lungo gli assi principali di Torino, dove il numero di auto è più alto del solito. (La Stampa)
È stato annunciato uno sciopero nazionale del settore, che per la prima volta dopo quasi 20 anni rischia di bloccare bus e metro per l'intero arco delle 24 ore, senza alcuna fascia di garanzia per gli utenti. (ilmessaggero.it)
L’effetto combinato della fiera Eima, dello sciopero dei bus e dei cantieri (oltre a quelli programmati, anche nuovi legati alla rottura di tubature) paralizza la viabilità cittadina, con più traffico degli altri giorni. (il Resto del Carlino)
Lo sciopero del trasporto pubblico locale di venerdì 8 novembre s… "Mi spiace che chi dice di rappresentare lavoratrici e lavoratori stia danneggiando milioni di italiani. (L'HuffPost)
Proprio per la deroga parziale alle fasce di garanzia Gtt ha comunicato che è prevista "una forte riduzione del servizio: alcune linee quindi potrebbero non essere attive e anche dove il servizio è garantito ci potrebbero essere meno mezzi del necessario per soddisfare la normale richiesta". (Tiscali Notizie)
Sciopero dei trasporti a Torino: chiusa la metro a Porta Nuova, disagi per i pendolari (La Stampa)