Open Arms, Schlein: "Inopportuno l'intervento di Meloni su Salvini"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica INTERNO

La segretaria del Pd Elly Schlein ha trovato "molto inopportuno l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni" sulla richiesta di condanna di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. "Pensiamo che il potere esecutivo e quello giudiziario siano separati e autonomi. E' un principio che si chiama separazioni dei poteri" ha detto a Umbertide. "Quindi - ha sostenuto ancora Schlein - il rispetto istituzionale imporrebbe di non commentare processi aperti. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea, portata avanti dall'intero governo. "Con questa introduzione, è di intuitiva evidenza, il pubblico ministero sta procedendo con una requisitoria contro il decreto sicurezza bis che è un atto del governo e contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma nessuno dei testi che hanno deposto in questo processo, il prefetto di Agrigento, funzionari, ex ministri, a cui abbiamo chiesto se vi fossero terroristi, criminali o rischi di altri natura a bordo hanno confermato tale dato. (Civonline)

Pagina Facebook Matteo Salvini (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Il vicepremier nel 2019, all’epoca ministro dell’Interno, impedì lo sbarco a Lampedusa alla nave dell’ong con a bordo 147 migranti soccorsi in mare. “A Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona”, le parole del leader della Lega: “Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. (Nicola Porro)

L'accusa Il Pm ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. (Tiscali Notizie)

Per l’accusa, alla sbarra è un imputato che negando l’autorizzazione allo sbarco dei naufraghi ha compiuto non un atto politico bensì una scelta personale che andava oltre la linea governativa dell’esecutivo Conte 1, legata alla redistribuzione dei migranti in Europa. (Corriere della Sera)